Francesco Ronchi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Francesco Ronchi (Napoli, 24 luglio 18031878) è stato un magistrato e giurista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Altare della Cappella della famiglia Ronchi nella Collegiata di Solofra (AV)

Discendente da una famiglia gentilizia[1] di Solofra (provincia di Avellino), nacque a Napoli nel 1803 nella Pieve de' Vergini[2], dal medico Luigi e da Rachele Barbieri. Si laureò in legge ed esercitò l'avvocatura nel foro di Napoli[3]. Dal 1831 entrò in magistratura e fu giudice in varie province per 29 anni e sei mesi[4]. Fu giudice decano al tribunale civile di Salerno e professore di diritto dell'Università di Napoli.

Nel 1848 scrisse l'innovativo manuale di diritto civile comparato dal titolo Saggio filosofico d'istituzioni di dritto-novissimo politico-civile del Regno delle Due Sicilie[5], sulla costituzione del 1848.

Stemma della Famiglia Ronchi nella Cappella della Collegiata di Solofra (AV)

Era cognato di Pietro d'Urso, ministro e segretario di Stato delle finanze del Regno delle Due Sicilie, a sua volta cognato del primo ministro Ferdinando Troya.

Con il passaggio al Regno d'Italia, fu sospettato di favoreggiamento per il brigante Cicco Cianci e accusato di cospirazione politica. Fu imprigionato negli anni 1860-1863 a Napoli e Avellino e fu condannato successivamente al domicilio coatto in Pistoia nel 1864, come egli tracciò nel libretto indirizzato ai Ministri e Segretari di Stato sottoscrittori delle leggi sul brigantaggio, dal titolo La mia difesa e le leggi de' sospetti 18 agosto 1863 - 7 febbraio 1864, edito in Pistoia nel 1864 e oggi reso disponibile in versione digitale dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze[6]. La sua estraneità ai fatti fu confermata dall'esito del processo.

Con lo pseudonimo di Inorch Scorangef ha scritto nel 1865 il pamphlet Sulla legge de' sospetti e delle accuse segrete[7], indicato come stampato nella località svizzera di Capolago[8] e uscito in occasione delle elezioni per contrastare la legge Pica. Le statistiche sugli arresti citate nell'opera sono state recentemente riprese anche da altri autori[9].

Morì a 75 anni, come si deduce dalla data posta sulla lapide a sua memoria presso l'altare della famiglia nella collegiata di San Michele Arcangelo di Solofra, assassinato con due colpi di arma da fuoco da un ex-detenuto.

Lapide a memoria di Francesco Ronchi posta nella cappella di famiglia nella Collegiata di Solofra (AV)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Alla famiglia era appartenuto Salvatore Maria Ronchi, protomedico di corte del Regno delle Due Sicilie, a cui Domenico Minichini dedicò la seconda edizione del proprio manuale dal titolo La scuola del giovane medico, su id.sbn.it. URL consultato il 3 agosto 2016.
  2. ^ Francesco Ronchi, La mia difesa e le leggi de' sospetti: 15 agosto 1863-7 febbraio 1864, su id.sbn.it. URL consultato il 5 novembre 2019., pp. 12-13.
  3. ^ Albo degli avvocati di Napoli, lettera R.N. 30 del 1829.
  4. ^ Almanacco Reale del Regno delle Due Sicilie per l'anno 1855, Napoli, Stamperia Reale, 1855, p. 207 (PDF), su icar.beniculturali.it. URL consultato il 3 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2016).
  5. ^ Francesco Ronchi, Saggio filosofico d'istituzioni di dritto-novissimo politico-civile del Regno delle Due Sicilie secondo la costituzione del 10 febbraio 1848, proclamata spontaneamente dal nostro re Ferdinando 2. Borbone, e le leggi alla medesima relative, col confronto di quelle degli altri stati di Europa finora pubblicate, ed adattato alla intelligenza di ogni persona versata nelle lettere, su id.sbn.it. URL consultato il 3 agosto 2016.
  6. ^ Francesco Ronchi, La mia difesa e le leggi de' sospetti: 15 agosto 1863-7 febbraio 1864, su id.sbn.it. URL consultato il 5 novembre 2019.
  7. ^ Inorch Scorangef, Sulle leggi de' sospetti e delle accuse segrete: osservazioni critiche, su id.sbn.it. URL consultato il 3 agosto 2016.
  8. ^ Gaetano Marabello, La legge Pica (1863-1865). I crimini di guerra dell'Italia unita nel sud, Napoli, Controcorrente editore, 2014.
  9. ^ Pino Aprile, Carnefici, Milano, Piemme, 2016, p. 172.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Almanacco Reale del Regno delle Due Sicilie per l'anno 1855, Napoli, Stamperia Reale, 1855;
  • Archivio di Stato di Napoli, fascio n. 1856 incartamento n. 440;
  • Pino Aprile, Carnefici, Milano, Piemme, 2016;
  • Gaetano Marabello, La legge Pica (1863-1865). I crimini di guerra dell'Italia unita nel sud, Napoli, Controcorrente editore, 2014;
  • Domenico Minichini, La scuola del giovane medico, Napoli, Tipografia di Pasquale Tizzano, 1838
  • Francesco Ronchi, La mia difesa e le leggi de' sospetti 15 agosto 1863 al 7 febbraio 1864, Pistoia, tipografia Cino di Luigi Vangucci, 1864;
  • Francesco Ronchi, Saggio filosofico d'istituzioni di dritto-novissimo politico-civile del Regno delle Due Sicilie secondo la costituzione del 10 febbraio 1848, proclamata spontaneamente dal nostro re Ferdinando 2. Borbone, e le leggi alla medesima relative, col confronto di quelle degli altri stati di Europa finora pubblicate, ed adattato alla intelligenza di ogni persona versata nelle lettere, Napoli, s.n., 1848;
  • Inorch Scorangef, Sulle leggi de' sospetti e delle accuse segrete: osservazioni critiche, Capolago, s.n., 1865.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]