Francesco Calzolari (partigiano)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Francesco Calzolari (Marzabotto, 28 gennaio 1926[1]Savigno, 24 giugno 1944) è stato un partigiano italiano, medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Aggregatosi giovanissimo alla Brigata "Stella Rossa", operante sull'Appennino bolognese, il ragazzo si distinse subito per il suo coraggio, tanto che gli fu affidato il comando di una pattuglia. Nel giugno del 1944, Calzolari e i suoi uomini si scontrarono con un reparto nemico a Montepastore, una località del comune di Monte San Pietro.

Gravemente ferito al volto, il giovane contadino continuò a combattere finché cadde in mano dei nemici. Tradotto a Vedegheto, fu a lungo sottoposto a tortura, perché indicasse l'ubicazione dei distaccamenti della "Stella Rossa", ma non scese a patti e i suoi aguzzini lo trucidarono barbaramente. La massima ricompensa militare italiana gli fu conferita nel 1968.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare alla memoria - nastrino per uniforme ordinaria
«Valoroso combattente, era tra i primi a costituire le formazioni partigiane della sua zona e a partecipare con esse a numerose azioni, distinguendosi per coraggio e sprezzo del pericolo. Nel corso di un sanguinoso combattimento contro superiori forze avversarie, rimasto gravemente ferito, rifiutava ogni soccorso e continuava a fare fuoco con la sua mitragliatrice, fino a quando veniva catturato. Sottoposto alle più atroci torture, rifiutava di rivelare le notizie richiestegli. Con le carni straziate per la ferita precedentemente riportata, con la febbre che lo bruciava, gridava all'avversario l'odio che lo dominava. A tanto eroico comportamento il nemico rispondeva barbaramente trucidandolo ed occultandone le spoglie. Nobile esempio di fierezza e d'amor di Patria.»
— Appennino Bolognese, 8 settembre 1943 - 24 giugno 1944[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Calzolari Francesco, su storiaememoriadibologna.it. URL consultato il 6 novembre 2018.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]