Franca Pisani

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Franca Pisani (Grosseto, 1956) è una pittrice, scultrice e artista italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nasce a Grosseto in una famiglia di artisti, dividendosi tra la Maremma e l’Isola d’Elba. Giovanissima, entra in contatto con il pittore e scultore Alessio Sozzi che la avvicina alle tecniche artistiche. Ottenuto il diploma presso il liceo artistico sperimentale di Firenze, frequenta prima il biennio della facoltà di architettura; poi i corsi della facoltà di lettere D.A.M.S. di Bologna, dove si trasferisce e dove entra in contatto con Eugenio Miccini e Ketty La Rocca che la segneranno profondamente nel proprio percorso: con Miccini condivide l'esperienza poetico-letteraria-performativa propria della poesia visiva; con la seconda un approccio concettuale all'intervento artistico: nel 1976 nasce dunque l'esperimento di poesia visiva di Album Operozio,[1][2] pubblicazione artistica manuale e indipendente che nel biennio di attività (1976-78, sei numeri) garantisce agli artisti invitati una totale libertà espressiva, in aperta polemica con l'arte tradizionale della quale si rifiutano tecniche, supporti e finalità. A questa rivista-opera segue Manumissio del 1977[3][4] con il quale Franca Pisani redige un manifesto lontano dall'arte concettuale a temperatura fredda mentre auspica un ritorno sempre più serrato al manufatto e, di conseguenza, all'artista in quanto individuo.

Tra la fine degli anni settanta e tutto il decennio successivo, Pisani si allontana dalle scene pubbliche per rifugiarsi in una ricerca segnico-formale di stampo sia personale che sociale. Sempre più rare diventano le sue apparizioni pubbliche. Con l'approssimarsi del nuovo millennio invece si rinnova il suo interesse per il "segno" che diventa, per lei, elemento di ribellione passiva nei confronti dell'arte imperante. Numerose in questo periodo sono le collaborazioni con enti museali, istituzioni pubbliche e gallerie private sul panorama sia nazionale che internazionale. Si ricordano la personale alla gallerie "Alain Couturier" (Nizza, 2003); la collaborazione con l'Eglise Saint Francois de Paule (Nizza, 2003) per la quale realizza l'installazione Monocrome Baroque; la personale presso la galleria Maretti (Montecarlo - Principato di Monaco, 2004); la collaborazione con il Palais de les Exposition (Nîmes, 2005) con una nuova installazione (I monocromi); la personale "Attitudini all'infinito" alla galleria "Art Time" (Brescia, 2005)[5]. Inoltre degne di nota sono: la personale Il gioco e il mito presso il museo "Marino Marini" (Firenze, 2008)[6]; la personale Attraversamenti a Palazzo Sant'Elia (Palermo, 2010)[7]; la personale Captain Courageous a cura di F. Foert e G. Ranzi presso il Museo di arte contemporanea Hamburger Bahnhof (Berlino, 2013) a seguito della quale il suo "doppio autoritratto" realizzato per la mostra Dietrofront. Il lato nascosto delle collezioni (Galleria degli Uffizi, Firenze, 2014)[8] viene inserito nella collezione permanente della galleria fiorentina ed esposto nel corridoio vasariano nella sezione "Autoritratti". Infine si ricordano: DonnArchitettura. Pensieri, idee, forme al femminile sviluppata all'interno della facoltà di architettura di Firenze[9]; Archeofuturo al museo di arte contemporanea di Palazzo Collicola (Spoleto - PG, 2014)[10]; Terra amica. Arte, moda e musica dell'Italia contemporanea a Vienna, presso l'Istituto italiano di cultura di Palazzo Sternberg (Vienna, 2017)[11]; la personale Codice archeologico - Il recupero della bellezza al MACRO Testaccio (Roma, 2017)[12]; l'installazione Shoah memoria collettiva a cura di C. Fiumian realizzata presso l'auditorium dell'orto botanico di Padova; Succisa VIRESCIT. La forza della rinascita nel museo d'arte dell'abbazia di Montecassino (Montecassino - FR, 2019)[13].

Franca Pisani è presente anche alla Biennale di Venezia: nel padiglione della Repubblica Araba Siriana nel 2009[14][15], in Arsenale nell'edizione del 2011[16][17] e ancora nel padiglione della Repubblica Araba Siriana nel 2017[18][19].

Hanno scritto di lei: Cristina Acidini, Gabriele Boni, Roberto Capitanio, Giovanna Giusti, Gianluca Marziani, Luca Nannipieri, Gianluca Ranzi, Alessandro Riva, Maurizio Sciaccaluga, Carlo Sisi, Marzia Spatafora, Duccio Trombadori, Melanie Zefferino.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La spirale dei nuovi strumenti, collana VI Biennale internazionale della grafica d'arte, Firenze, Vallecchi, 1978, p. 63.
  2. ^ Album Operozio è presente negli archivi di istituzioni nazionali e internazionali in quanto documento rilevante: come da pubblicazione del Centre Georges Pompidou - Centre de Creation Industrielle, c.1977, p.5; come dal Bollettino della Biblioteca del Museo Nacional Centro Reina Sofia di Madrid, maggio 2009, inventariato come: “Album Operozio Firenze 1976, Reserva: 3338.10”; inventariato presso l’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI di ROMA - LA SAPIENZA il 12/02/10 con la dicitura: “Album Operozio (Eugenio Miccini). Firenze Operozio 1976 (11) c”. Numero identificativo (n.id) 185 1880 via0036742 - Numero Inventario (N.inv.) 147 423 26 9l. - f.p.p. 112 - ISBN 8843529846.25; inventariato presso la Biblioteca Hertziana dell’Istituto Max Planck per la Storia dell’Arte di Monaco di Baviera con la sigla: Kate-fir-1810-1977/22; in YALE UNIVERSITY LIBRARY con la dicitura: “Maggio 1978. La Memoria Invece. Album Operozio”; inventariato in THE UNIVERSITY OF CHICAGO PRESS: 1999.xiv, 386. con la dicitura “Album Operozio (testo Eugenio Miccini) 1976”.
  3. ^ Carlo Pirovano, La pittura in Italia. Il Novecento/3. Le ultime ricerche, Milano, Electa, 1994, p. 145.
  4. ^ MANUMISSIO: Dell'affrancare gli schiavi e le altre persone di condizione servile a cura di C. Bertocci e E. Crispolti, Studio Franca Pisani, Firenze, 5 giugno 1977
  5. ^ Attitudine all'infinito a cura di P. Ferri, Galleria "Art Time", Brescia, 2005
  6. ^ Il gioco e il mito a cura di G. Ranzi con testi di C Sisi, 07 novembre - 01 dicembre 2008, Museo Marino Marini, Firenze, Christian Maretti Editore
  7. ^ Attraversamenti a cura di G. Ranzi, 24 settembre - 05 novembre 2011, Palazzo Sant'Elia, Palermo, Maretti Editore
  8. ^ Dietrofront. Il lato nascosto delle collezioni a cura di G. Giusti, 17 dicembre 2013 - 02 febbraio 2014, Galleria degli Uffizi, Firenze, Sillabe Edizioni
  9. ^ DonnArchitettura. Pensieri, idee, forme al femminile, a cura di M.G. Eccheli e M. Tamborrino, Facoltà di Architettura di Firenze, 2014, Firenze, Franco Angeli Editore
  10. ^ Archeofuturo a cura di G. Marziani, 28 giugno - 28 settembre 2014, LVII Festival dei Due Mondi, Palazzo Collicola, Spoleto, Maretti Editore
  11. ^ Terra amica. Arte, moda e musica dell'Italia contemporanea a Vienna, a cura di J. Celona e M. Zefferino, Istituto Italiano di Cultura, Palazzo Sternberg, 2017, Vienna, Fausto Lupetti Editore
  12. ^ Codice archeologico. Il recupero della bellezza, a cura di C. Acidini e D. Trombadori, 29 settembre - 26 novembre 2017, Padiglione 9B/MACRO Testaccio, Roma, Maretti Editore
  13. ^ SUCCISA VIRESCIT. La forza della rinascita, a cura di R. Capitanio, 06 aprile - 19 maggio 2019, Museo dell'abbazia di Montecassino, Cassino (FR), Archeofuturo Edizioni
  14. ^ Partecipazioni nazionali, su labiennale.org. URL consultato il 18 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 15 ottobre 2015).
  15. ^ Il giardino delle forme, a cura di G. Ranzi in Franca Pisani. 53ª Biennale di Venezia, Padiglione della Repubblica Araba Siriana, 07 giugno - 22 novembre 2009, Giardini di Ca' Zenobio, Ca' Zenobio/Dorsoduro - Venezia, Christian Maretti Editore
  16. ^ Lista artisti Arsenale (PDF), su labiennale.org. URL consultato il 18 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2013).
  17. ^ 54ª Biennale d'Arte di Venezia - L'Arte non è cosa nostra a cura di V. Sgarbi, 4 giugno - 22 novembre 2011, Padiglione Italia, Skira, pp.500-501
  18. ^ Franca Pisani - Palmyra a cura di A. Riva, testi di A. Riva e P. Tazzi, 57ª Biennale di Venezia, Padiglione della Repubblica Araba Siriana, Ex-Cinema Chiesa del Redentore, 13 maggio - 26 novembre 2017, Venezia, Maretti Editore
  19. ^ 57ª Biennale d'Arte di Venezia - Viva Arte Viva a cura di C. Macel - Partecipazioni Nazionali ed Eventi Collaterali, Padiglione della Repubblicsa Araba Siriana a cura di E. Kashout, Edizioni La Biennale di Venezia, p.160

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