Fondazione Chinati

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Fondazione Chinati
Ubicazione
StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
LocalitàMarfa
IndirizzoCavalry Row 1
Coordinate30°17′55.32″N 104°01′37.2″W / 30.2987°N 104.027°W30.2987; -104.027
Caratteristiche
Istituzione1986
FondatoriDonald Judd
Apertura1986
DirettoreThomas Kellein
Sito web

La Fondazione Chinati (Chinati Foundation) è un'istituzione, ospitata preso l'omonima struttura museale d'arte contemporanea, situata a Marfa, in Texas, e concepita sulla base delle idee del suo fondatore, l'artista Donald Judd.[1]

Lo scopo della fondazione[modifica | modifica wikitesto]

Il preciso intento della fondazione è quello di preservare e presentare al pubblico installazioni permanenti di grandi dimensioni e realizzate da un ristretto numero di artisti. L'accento è posto sulle opere in cui l'arte e il paesaggio circostante sono indissolubilmente legate. Judd ha scritto nel primo catalogo della fondazione, nel 1987:

«Ci vuole una grande quantità di tempo e di idee per realizzare con cura un'installazione artistica. Ciò non dovrebbe sempre essere gettato via. La maggior parte dell'arte è fragile e alcune installazioni, una volta posizionate, non dovrebbero più essere mosse. Da qualche parte è necessario che almeno una porzione di arte contemporanea sussista come esempio di ciò che l'arte nel suo contesto sarebbero dovute essere. Da qualche parte, proprio come il metro in platino ed iridio che garantisce la misura standard del metro, una misura rigorosa deve esistere anche per l'arte di questo tempo e di questo luogo.»

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La Fondazione Chinati sorge su un'area di 1,4 km² tra il sito dell'ex Fort Russell a Marfa ed alcuni edifici nel centro della città.

Donald Judd visitò una prima volta Marfa nel 1971, e in seguito si trasferì da New York a Marfa definitivamente nel 1977. La costruzione del complesso ebbe inizio nel 1979 con il finanziamento iniziale della Dia Art Foundation di New York. La Chinati Foundation aprì al pubblico nel 1986 come istituzione indipendente e senza scopo di lucro, finanziata pubblicamente.[2]

Lo spazio museale era stato originariamente concepito per esporre il lavoro di Donald Judd, John Chamberlain e Dan Flavin. Tuttavia, l'idea della fondazione si sviluppo e prese corpo e col tempo la sua collezione si arricchì fino ad includere Carl Andre, Ingólfur Arnarsson, Roni Horn, Ilya Kabakov, Richard Long, Claes Oldenburg e Coosje van Bruggen, David Rabinowitch e John Wesley.[3]

La fondazione è aperta solo a visite guidate. A causa della considerevole quantità di tempo necessario per visitare l'intera collezione, il tour è diviso in due parti, con una pausa per il pranzo tra le due sezioni.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Roberta Smith, ART; The World According to Judd, in The New York Times, 26 febbraio 1995. URL consultato il 5 gennaio 2009.
  2. ^ (EN) Michael Kimmelman, ART/ARCHITECTURE; The Last Great Art Of the 20th Century, in The New York Times, 4 febbraio 2001. URL consultato il 5 gennaio 2009.
  3. ^ (EN) Daphne Beal, The Chinati Foundation: A Museum in Process, in Art In America, 2000-10.

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