Festa di sant'Antonio Abate (Misterbianco)

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Festa di sant'Antonio Abate
TipoReligiosa locale
Periodo17 gennaio; a cadenza triennale la prima domenica di agosto
Celebrata aMisterbianco
ReligioneCattolicesimo
Data d'istituzione1963

La festa di sant'Antonio Abate o Festa Grande a Misterbianco, in provincia di Catania, è una delle più importanti festività religiose della Sicilia orientale[in base a quale fonte?].

Rispetto alla celebrazione annuale del santo, il 17 gennaio, la Festa Grande è una celebrazione aggiuntiva che si tiene ogni tre anni nei giorni che precedono e seguono la prima domenica di agosto, dal giovedì al lunedì.

La festa è iscritta nel Registro delle Eredità Immateriali della Regione Sicilia.[1]

La reliquia[modifica | modifica wikitesto]

Nella chiesa di san Nicola a Misterbianco è custodita dal XVII secolo una reliquia di sant'Antonio Abate, un braccio contenuto in un reliquiario d'argento. La reliquia era stata ottenuta da Roma tramite l'intercessione di una figura ecclesiastica locale e venne inviata a Misterbianco attraverso un rappresentante dei Carmelitani. L'autorizzazione per l'esposizione e la processione, richiesta del cappellano della chiesa e dei rettori, fu approvata nel 1615 dal Vicario generale e dal Vescovo.

Inizialmente, sia la reliquia di sant'Antonio Abate che una reliquia di san Nicola furono collocate in un braccio d'argento, come documentato in una visita pastorale.

Dopo l'eruzione del 1669, che causò la distruzione di Misterbianco e la successiva ricostruzione, la reliquia fu trasferita nel nuovo paese senza però il braccio d'argento originale. Nel 1720 fu costruito un nuovo reliquiario; le informazioni relative al cesellatore, al console e al marchio di garanzia sono andate perse, probabilmente a causa di un restauro eseguito nel 1830.[1]

Dopo il Duemila, la reliquia viene esposta solo durante i giorni di festa, il 17 gennaio e durante la Festa Grande[2][3]

Suddivisione dei quartieri[modifica | modifica wikitesto]

Misterbianco è diviso in quartieri o "partiti" ognuno dei quali ha dedicato alla figura di Sant'Antonio Abate un inno chiamato "'a Cantata". Nei giorni della Festa Grande, durante il giro del simulacro, gli inni vengono cantati dai cittadini accompagnati da un corpo musicale. La divisione in quartieri è la seguente: S. Nicolò, corrispondente al quartiere "Panzera"; S. Orsola, corrispondente al quartiere "Manganeddi"; La Madre Chiesa o "dei Mastri", corrispondente al centro storico del paese; S. Angela Merici per il "Quartiere delle Terme", costituito nel 1992.[4]

Festa e cerimonie religiose[modifica | modifica wikitesto]

Per la Festa Grande vengono portati in giro per il paese quattro cerei, costruiti in legno dorato, la cui origine deriva dall’offerta al Santo di candele in segno di devozione dai parte dei fedeli. Portare il cereo più grande (chiamato "Candelora") generava molte dispute, così si affermò l'uso delle "Varette", piccole bare abbellite da fregi e festoni che resero il cero un elegante candelabro alto cinque metri. I quattro cerei, portati a spalla da alcuni portantini, rappresentano le diverse categorie o gruppi sociali del paese: Carrettieri e Camionisti, Vigneri, Pastori e Maestri. Il cereo dei Carrettieri e dei Camionisti è il più antico (1865) e piccolo. Il cereo dei Pastori (1909) è il più pesante e presenta delle pitture che raffigurano episodi della vita del Santo. Il cereo dei Vigneri (1875) ha la forma di un candelabro. Infine, il cereo dei Maestri (1910) è in stile Liberty.[4]

I quattro cerei portati durante la camminata del santo patrono

I festeggiamenti[modifica | modifica wikitesto]

La Festa Grande in onore di sant'Antonio Abate si tiene ogni tre anni e coinvolge la popolazione locale, la Commissione centrale, i comitati dei "partiti", il clero e l'amministrazione comunale. L'organizzazione dei festeggiamenti inizia mesi prima dell'evento.

I festeggiamenti iniziano il giovedì con l'uscita delle varette, seguita venerdì dalla continuazione delle uscite e dalla serata di danze in Piazza della Repubblica. Sabato, le uscite delle varette proseguono mentre le danze si spostano al quartiere chiamato "Quattro Canti" situato all'incrocio tra Via Giordano Bruno e Via Giacomo Matteotti, dove una folla numerosa attende l'ingresso dei cerei, che si dispongono lungo la via Matteotti in base all'ordine tradizionale: Maestri, Pastori, Carrettieri-Camionisti e Vigneri. Durante l'ingresso di ciascun cereo si svolgono i fuochi d'artificio; per questo, la giornata viene anche chiamata "Festa del fuoco". Successivamente, le varette vengono collocate nella Chiesa Madre.

La domenica è il giorno principale della Festa Grande. In questa occasione, una statua di Sant'Antonio Abate viene portata in processione per tutto il paese. La processione coinvolge l'intera comunità e si svolge lungo un percorso tradizionale. Durante la giornata si svolgono inoltre attività ed eventi legati alla festa.

Il lunedì viene ripetuta la processione della domenica, con la statua di Sant'Antonio Abate che effettua un secondo giro per le strade del paese.[2][5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Salvatore Gambacurta, Registro Eredità Immateriali - scheda 98, su reis.cricd.it, 26 gennaio 2007. URL consultato il 9 ottobre 2023.
  2. ^ a b Sant’Antonio Abate Patrono di Misterbianco, su aristidegabelli.edu.it, 17 gennaio 2010. URL consultato il 3 ottobre 2023.
  3. ^ Festa di Sant’Antonio Abate, su lasiciliainrete.it, 26 gennaio 2007. URL consultato il 3 ottobre 2023.
  4. ^ a b Festa di Sant’Antonio Abate (Misterbianco), su theworldofsicily.com, 2 agosto 2020. URL consultato il 3 ottobre 2023.
  5. ^ Sant'Antonio Abate - Misterbianco - Festa Solenne, su santantonioabate.it, 13 luglio 2022. URL consultato il 3 ottobre 2023.