Corsi (famiglia)

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Stemma Corsi

La famiglia Corsi era una delle principali famiglie nobiliari di Firenze.

Storia familiare[modifica | modifica wikitesto]

Si stabilirono in città nel medioevo e presero parte all'Arte dei Fornai, una delle Arti Minori, arricchendosi gradualmente e arrivando ad acquistare numerose proprietà, prima in corso Tintori, e poi nella futura via dei Tornabuoni. Ebbero 28 priori di libertà e 9 gonfalonieri di giustizia nella Repubblica fiorentina. Fondamentale per la loro ricchezza fu il trasferimento a Napoli, dove acquisirono grandi ricchezze e il titolo nobiliare di marchesi.

Tornati a Firenze, alla fine del Cinquecento Bardo Corsi acquistò il palazzo Tornabuoni, che, grazie all'attività del marchese Jacopo Corsi, divenne sede dell'Accademia fiorentina, legata alla camerata dei Bardi, e proprio qui, nel 1594, venne rappresentato il primo melodramma, La favola di Dafne, su libretto di Ottavio Rinuccini. Tra gli artisti del circolo musicale del Corsi ci furono Torquato Tasso, Claudio Monteverdi e Giambattista Marino.

Nel 1502, sempre Jacopo, acquistò la villa Guicciardini Corsi Salviati a Sesto Fiorentino, una delle ville suburbane di Firenze più splendide. Una parte della famiglia si legò infatti ai Salviati, assumendo il doppio cognome, al quale si aggiunse poi anche quello dei Guicciardini.

Nel periodo granducale ebbero ottimi rapporti coi Medici e vi furono vari senatori in famiglia. Un ramo si trasferì in abruzzo nel XVIII secolo, ove ottenne dal sovrano delle due sicilie i titoli di baroni di Turri e Moggio. Oggi la casata è attualmente costituita da tre rami, quello primo genito attualmente fiorente negli Stati Uniti d’America, rappresentato da:

1) † George Joseph; e i rami cadetti di Raimondo, fiorente a Milano, Antonio e Stefano Corsi, entrambi fiorenti a Roma.

La famiglia è imparentata coi Colonna Paliano, Hohenlohe-Bartenstein, Asburgo Lorena, de Sangro-Fondi, Cenci Bolognetti di Vicovaro, Malvezi Campezzi, Barberini, Orsini, Imperiali di Francavilla, e Gallelli di Badolato.

Lo stemma[modifica | modifica wikitesto]

Stemma dei Corsi

Lo stemma dei Corsi è diviso orizzontalmente in due campi, verde in alto e rosso in basso; al centro un leone (rosso nella parte superiore e verde in quella inferiore), mentre una banda d'argento attraversa tutto lo scudo. Esso si blasona nel seguente modo: spaccato di verde e di rosso, al leone dell'uno all'altro, e alla banda attraversante d'argento. Il motto è Quand à Dieu plaira ("quando Dio vorrà").

Possedimenti dei Corsi[modifica | modifica wikitesto]

Firenze[modifica | modifica wikitesto]

Sesto Fiorentino[modifica | modifica wikitesto]

Anghiari[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marcello Vannucci, Le grandi famiglie di Firenze, Newton Compton Editori, 2006.
  • Elenco Ufficiale della Nobiltà Italiana (Consulta Araldica del Regno d'Italia).
  • Annuario della Nobiltà Italiana (Andrea Borella -editore).
  • Libro d'Oro della Nobiltà Italiana (tutte le edizioni Ettore Gallelli editore).
  • Calendario Reale (tutte le edizioni Ettore Gallelli editore).
  • Albo d'Oro della Nobiltà Italiana (tutte le edizioni Ettore Gallelli editore).
  • Calendario d'Oro (tutte le edizioni Ettore Gallelli editore).
  • Elenco Ufficiale della Nobiltà Italiana-serie aggiornata (tutte le edizioni Ettore Gallelli editore).
  • Calendario di Gotha (tutte le edizioni Ettore Gallelli editore).
  • Albo d'Oro del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio (tutte le edizioni Ettore Gallelli editore).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]