Evidence (film 1929)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Evidence
Titolo originaleEvidence
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1929
Durata7 rulli (2.179,90 metri)
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,37 : 1
Generedrammatico
RegiaJohn G. Adolfi
Soggettodal lavoro teatrale di Jeanie Macpherson (come J. DuRocher MacPherson)
SceneggiaturaJ. Grubb Alexander, De Leon Anthony
Casa di produzioneWarner Bros. (con il nome The Vitaphone Corporation)
FotografiaBarney McGill
MontaggioRobert O. Crandall col nome Robert Crandall
MusicheRex Dunn (non accreditato)
Interpreti e personaggi

Evidence è un film del 1929 diretto da John G. Adolfi.

Adattamento del lavoro teatrale di Jeanie Macpherson, venne prodotto dalla Warner Bros. Pictures e distribuito nelle sale il 5 dicembre 1929. Fu l'unica volta che Pauline Frederick cantò in un film[1].

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Lord Cyril Wimborne ripudia la moglie Myra, convinto che lei lo abbia tradito con il dissoluto maggiore Pollock. Anni dopo, Myra vede un giorno suo figlio Kenyon, che vive con il padre, nel parco. Il ragazzo è insieme alla signora Debenham, una vedova che ha delle mire su Wimborne. Kenyon, notando la somiglianza tra la donna incontrata nel parco e un ritratto di sua madre, la invita a casa durante un'assenza di suo padre. Un vecchio amico della coppia, Harold Courtenay, vede l'opportunità di riunire i due coniugi separati. Ma l'innocenza di Myra verrà riconosciuta solo dopo il suicidio di Connolly, che lascia un biglietto dove confessa che l'adulterio non c'è mai stato e che la storia era una sua invenzione.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film fu prodotto dalla Warner Bros. (con il nome The Vitaphone Corporation)

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Distribuito dalla Warner Bros. Pictures, il film fu presentato in prima il 5 ottobre; uscì nelle sale statunitensi il 5 dicembre 1929 dopo essere stato presentato in prima il 5 ottobre 1929[2].

Non si conoscono copie ancora esistenti della pellicola che viene considerata presumibilmente perduta[1][3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Clive Hirschhorn, The Warner Bros. Story, Crown Publishers, Inc. - New York, 1983 ISBN 0-517-53834-2

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Cinema: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di cinema