Elomeryx

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Elomeryx
Cranio di Elomeryx
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Artiodactyla
Famiglia Anthracotheriidae
Genere Elomeryx

L’elomerice (gen. Elomeryx) è un mammifero artiodattilo estinto, appartenente agli antracoteridi. Visse tra l'Eocene medio e il Miocene inferiore (circa 42 – 20 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Europa, Asia e Nordamerica.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo animale, di dimensioni medio-piccole rispetto a quelle dei suoi stretti parenti, poteva raggiungere una lunghezza di un metro e mezzo. Il corpo era allungato con zampe relativamente corte e tozze, e la testa era lunga e superficialmente simile a quella di un cavallo. Le zampe posteriori erano dotate di quattro dita, mentre quelle anteriori ne avevano cinque (il primo era ridotto a uno sperone). I canini superiori nei maschi erano notevolmente sviluppati, e dotati di un margine seghettato posteriore. Il rostro era relativamente corto e non era presente alcun diastema tra canini e premolari (tranne che nella specie E. cluai, in cui era presente un diastema molto corto). I molari superiori erano dotati di cinque cuspidi con un mesostilo a forma di anello, e le specie più derivate erano dotate di cuspidi accessorie sui premolari.

Ricostruzione di Elomeryx armatus

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Il genere Elomeryx venne istituito da Othniel Charles Marsh nel 1894; la specie tipo è E. crispus, descritta per la prima volta nel 1849 da Gervais e ritrovata in terreni dell'Eocene superiore e dell'Oligocene inferiore della Francia. Altre specie sono E. armatus (Eocene superiore – Oligocene superiore del Nordamerica), E. borbonicus (Oligocene superiore - Miocene inferiore dell'Europa occidentale) ed E. cluai (inizio dell'Oligocene inferiore dell'Europa occidentale). Altri fossili attribuiti a questo genere sono stati ritrovati in terreni dell'Eocene / Oligocene dell'Asia (Georgia, Pakistan, Cina, Giappone). Il genere Elomeryx potrebbe essersi generato in Asia, per poi diffondersi in Europa e Nordamerica (Ducrocq e Lihoreau, 2006).

Cranio e mandibola di Elomeryx borbonicus

Elomeryx appartiene agli antracoteridi, un gruppo di artiodattili strettamente imparentati con suidi e ippopotami. In particolare, Elomeryx è stato ascritto alla sottofamiglia Bothriodontinae, comprendente le forme più derivate e le ultime a scomparire. Elomeryx potrebbe non essere un genere monofiletico, ma potrebbe invece includere una serie di forme via via più derivate e ancestrali ad altri generi, evolutisi in varie zone del pianeta. Altre forme simili erano Bothriodon, Aepinacodon, Merycopotamus e Libycosaurus.

Ossa delle zampe di Elomeryx borbonicus

Paleobiologia[modifica | modifica wikitesto]

I canini seghettati dei maschi di Elomeryx potrebbero essere stati utili per agganciare le radici delle piante e tagliarle, così come gli incisivi spatolati potevano scavare nella melma. Le zampe larghe e tozze servivano invece all'animale per non sprofondare in terreni soffici e paludosi.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Hellmund, M. 1991. Revision der europäischen Species der Gattung Elomeryx Marsh 1894 (Anthracotheriidae, Artiodactyla, Mammalia) -- odontologische Untersuchungen. Palaeontogr. Abt. A: Paläozool., Stratigr. 220 p. 1-101 + 12 plates.
  • D. G. Kron and E. Manning. 1998. Anthracotheriidae. In C. M. Janis, K. M. Scott, and L. L. Jacobs (eds.), Evolution of Tertiary mammals of North America, 381-388.
  • S. Ducrocq e F. Lihoreau, The occurrence of bothriodontines (Artiodactyla, Mammalia) in the Paleogene of Asia with special reference to Elomeryx: Paleobiogeographical implications, in Journal of Asian Earth Sciences, vol. 27, n. 6, 1º ottobre 2006, pp. 885–891, DOI:10.1016/j.jseaes.2005.09.004, ISSN 1367-9120 (WC · ACNP).
  • J.-R. Boisserie, F. Lihoreau, M. Orliac, R. E. Fisher, E. M. Weston and S. Ducrocq. 2010. Morphology and phylogenetic relationships of the earliest known hippopotamids (Cetartiodactyla, Hippopotamidae, Kenyapotaminae). Zoological Journal of the Linnaean Society 158:325-266

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