Domenico Loricato

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San Domenico Loricato
San Domenico Loricato. Incisione su disegno di Maarten de Vos.
 

Eremita

 
NascitaCantiano, ?
MorteSan Severino Marche, 14 ottobre 1060
Venerato daChiesa cattolica
Ricorrenza14 ottobre

Domenico Loricato (Cantiano, ... – San Severino Marche, 14 ottobre 1060) fu un eremita camaldolese che la Chiesa cattolica venera come santo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Le scarse informazioni biografiche su Domenico Loricato sono desunte da una Vita agiografica redatta da Pier Damiani e dedicata a papa Alessandro II.[1]

Era probabilmente originario di Luceoli, l'odierna Cantiano. I genitori, a sua insaputa, ottennero la sua ordinazione in cambio di una pelle di capra:[2] quando Domenico seppe dell'atto simoniaco, si ritirò in penitenza tra i camaldolesi dell'eremo di Luceoli. In quell'eremo o a Fonte Avellana, dove soggiornò in seguito, conobbe Pier Damiani, di cui fu allievo.[1]

Nella vita si assoggettò a numerose penitenze: vestiva una lorica (donde il soprannome "Loricato"), recitava il salterio due volte al giorno, si flagellava con catenelle di ferro, faceva numerose genuflessioni, dormiva a terra, si nutriva di pane e erbe.[1]

Morì nell'eremo camaldolese di Frontale, alle falde del monte San Vicino.[1]

Culto[modifica | modifica wikitesto]

Il suo elogio si legge nel Martirologio romano al 14 ottobre[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Giuseppe Cacciamani, BSS, vol. IV (1964), col. 688.
  2. ^ Giuseppe Cacciamani, BSS, vol. IV (1964), col. 687.
  3. ^ Martirologio romano (2004), p. 804.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Il martirologio romano. Riformato a norma dei decreti del Concilio ecumenico Vaticano II e promulgato da papa Giovanni Paolo II, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2004.
  • Filippo Caraffa e Giuseppe Morelli (curr.), Bibliotheca Sanctorum (BSS), 12 voll., Istituto Giovanni XXIII nella Pontificia Università Lateranense, Roma 1961-1969.

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