Discussione:Ordine costantiniano di San Giorgio (Spagna)

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Forse è meglio unire le due voci (Napoli e Spagna) come proposto nel template, visto che fino al 1960 hanno una storia identica e poi dividere la sezione in franco-napoletano e ispanico-napoletano dopo quella data, come si è fatto per la casata dei Borbone-Due Sicilie?--ḈḮṼẠ (msg) 16:41, 30 ago 2016 (CEST)[rispondi]

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Ordine costantiniano di San Giorgio: questo sconosciuto[modifica wikitesto]

salve a tutti, vorrei far notare che L'Ordine costantiniano era ed è separato dal trono delle Due Sicilie.

Dunque: il punto è che la ribadita divisione fra Gran Maestro dell'Ordine e Sovrano delle Due Sicilie sancì come l'Ordine non fosse una regalia.

Quindi per questo non aveva in origine diritto Maria Luigia sull'Ordine in quanto duchessa di Parma (l'Ordine non era una regalia, non era unito alla corona ducale di Parma). Per questo lo Stato italiano sabaudo non né poté subentrare quando conquistò il regno.

Ma se non era regalia, se non seguiva il diritto dinastico statale, quello della corona, allora quale diritto seguiva?

Il tanto sventolato "primogenito farnesiano" non era puramente e semplicemente una questione genealogica.

Perché allora anche un figlio illegittimo ma primogenito avrebbe potuto ereditare l'Ordine? Bisognava che il figlio fosse comunque legittimo? Ma purché primogenito?

Allora se è certo che Gran Maestro fosse Carlo delle Due Sicilie (futuro III di Spagna) perché mai suo figlio ed erede primogenito (come sopravvissuto) Carlo IV di Spagna non ereditò l'Ordine? In quanto primogenito sopravvissuto non era lui il "primogenito farnesiano"?!

Allora cerchiamo di spiegarlo in sintesi:

1) Il Gran Magistero dell’Ordine passò dagli Angelo Comneno ai Farnese, con approvazione del Papa (1699);

2) Gli Statuti dell'Ordine, in ossequio alle disposizioni papali, prevedevano che: a) Il Gran Magistero spettava al duca Farnese e da lui: "… ai nostri posteri e discendenti ed agli successori della nostra Serenissima Famiglia Farnese"; b) Gran Maestri dovevano essere i "Serenissimi Primogeniti discendenti dalla Famiglia Nostra Farnese, I QUALI PER IL TEMPO SARANNO DUCHI DI PARMA" (ma che all’epoca costoro fossero Duchi è solo un dato di fatto, NON dice invece espressamente che il magistero spettasse ai Duchi di Parma che insieme fossero anche discendenti dei Farnese); c) Si specificò infine, nell'ultima parte del comma II, Cap. II, che in caso di estinzione dei Farnese, dovesse succedere come Gran Maestro: "…. colui, il qual, discendendo dal nostro medesimo lignaggio Farnese, sia lo più stretto congiunto del defunto."

3) Nel suo testamento il duca Antonio dispose infatti che gli succedesse il nascituro figlio (che non c’era) o la nipote Elisabetta Farnese (che poi ne fu l'erede);

4) Elisabetta cedette il diritto al Gran magistero al suo maschio primogenito, Carlo di Borbone, poi nuovo Gran Maestro.

Quindi esso era ed è un ORDINE dinastico-familiare (legato ai Farnese e poi ai Borboni, quali loro eredi) e NON statale (quindi NON legato al Ducato di Parma, anche se all'epoca i Farnese ne erano Duchi).

Pertanto l’Ordine Costantiniano fu un Ordine dinastico-familiare dei Farnese, poi tramandato nella famiglia Borbone da Elisabetta Farnese, che lo cedette a Carlo suo figlio.

Ma per dinastico-familiare si intende ovviamente legato alla dinastia della famiglia (segue la linea genealogica ma indissolubilmente attraverso la legittimità ed il diritto dinastico della famiglia);

5) Carlo di Borbone trasferì poi il Gran Magistero NON al suo legittimo figlio primogenito (sopravvissuto) Carlo IV di Spagna (ma come? Non era costui il famigerato "primogenito farnesiano"???) MA al figlio Ferdinando re degli Stati italiani (poi delle Due Sicilie) e pertanto l'Ordine restò nella Casa Reale delle Due Sicilie quale ORDINE dinastico-familiare. Quindi Re Ferdinando con R. Dispaccio dell’8 marzo 1796 chiarì poi ed espressamente come il Gran Magistero fosse distinto dal Trono delle Due Sicilie (infatti non era una regalia ma era separato da essa, perché era un diritto unito alla dignità di Capo della Real Casa, quindi dinastico-familiare).

6) I successori ed eredi di Ferdinando IV (poi I) furono quindi i successivi Gran Maestri dell'Ordine, ma come CAPI della R. Casa (essendo esso ORDINE dinastico-familiare) ma non già come Sovrani della Dinastia delle Due Sicilie, pur seguendo sempre l’ordine di successione come era stato disposto per i “Primogeniti Farnesiani”, MA sempre e comunque all'interno della dinastia (diritto dinastico-familiare). Infatti bisogna notare come i re borbonici avevano chiaro il loro ruolo di Capi della R. famiglia e quello di sovrano. Che si assommavano nella stessa persona per ovvie ragioni, ma non si confondevano. Negli stessi atti sovrani riguardanti la R. Famiglia il re si cita come "Capo e sovrano", nella doppia, ma non sovrapposta figura.

7) Il Gran Magistero dell’Ordine Costantiniano è pertanto passato ai CAPI della R. e quindi all’attuale linea dei Borbone nella discendenza di Ranieri, in quanto ramo dinasticamente legittimo (benché non genealogicamente primogenito, come accadde per Carlo IV!) al ruolo di Capo.

Invece Carlo Tancredi, uscito dalla Casa delle Due Sicilie, non ereditò mai il ruolo di CAPO della Dinastia e così la sua discendenza (perché mancarono i decreti di autorizzazione dei Capi della R. Casa che rendessero i matrimoni legittimi per la R. Casa). Pertanto, non appartenendo alla R. Casa delle Due Sicilie, non poterono nemmeno raccogliere l’eredità del Gran magistero costantiniano (Ordine dinastico-familiare della Real Casa).

Quindi l'attuale Ordine Costantiniano facente capo a Don Pedro deve intendersi un Ordine cavalleresco ex novo ed a se stante, ma irregolare, benché riconosciuto giuridicamente da vari Stati, come quello Italiano.

Ed a tal proposito è indicativo notare come la Santa Sede non si sia pronunciata nel riconoscere (e quindi legittimare) l’uno o l’altro Ordine.--37.182.21.238 (msg) 11:38, 29 mag 2020 (CEST)[rispondi]