Discussione:Motta Santa Lucia

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Calabria
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I fantomatici Fratelli Calà[modifica wikitesto]

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Sotto gli Svevi, la Contea di Martirano passò ai fratelli Giovanni ed Enrico Calà, di sangue reale britannico, venuti al seguito dell'imperatore Enrico VI. Enrico Calà viene ricordato dalle cronache come grande benefattore di Martirano, avendovi fatto costruire un seminario vescovile, pubbliche scuole di grammatica, un ospizio per i poveri. I suoi beni ricadenti nel territorio di Motta di Porchia, successivamente, furono ereditati dal Vescovado di Martirano

La fonte primaria sulle gesta dei fratelli Calà, riprese da molte storie locali, è l'opera di Carlo Calà, De gestis Sueuorum in vtraque Sicilia tomus primus. Et De bello cum Normannis, et Saracenis, tam in Calabria, quam in Syria, sub Henrico VI Constantia, et Federico II Augustus. ... Historia magistri Aliserij, Valerij Pappasideri senioris, & Iunioris, D. Horatij Saburri ..., Barlaam monachi calabri, et aliorum vetustissimorum authorum, Neapoli: ex officina Nouelli de Bonis typographi archiepisc., 1665. I fatti narrati in quest'opera sono stati giudicati tuttavia falsi da Gaetano Melzi (Dizionario di opere anonime e pseudonime, Milano: Pirola, Tomo II (H-R) p. 47-8, 1852, on-line) e da Nicola Leoni (Della Magna Grecia e delle tre Calabrie, Vol. II, p. 104-5, Napoli: Priggiobba, 1845, on-line) essendo, i fatti esposti da Calà, frutto di un grottesco falso ideato dal letterato cosentino Ferdinando Stocchi (Cesare Cantù, Storia degli Italiani, Vol. V p. 870, on-line).