Diocesi di Tuccabora

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Tuccabora
Sede vescovile titolare
Dioecesis Thuccaborensis
Chiesa latina
Vescovo titolareFrancisco González Hernández, O.P.
IstituitaXX secolo
StatoTunisia
Diocesi soppressa di Tuccabora
Suffraganea diCartagine
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Tuccabora (in latino: Dioecesis Thuccaborensis) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Tuccabora, corrispondente alla città di Touccabeur (governatorato di Béja) nell'odierna Tunisia, è un'antica sede episcopale della provincia romana dell'Africa Proconsolare, suffraganea dell'arcidiocesi di Cartagine.

Sono tre i vescovi documentati di Tuccabora. Fortunato assistette al concilio di Cartagine convocato il 1º settembre 256 da san Cipriano per discutere della questione relativa alla validità del battesimo amministrato dagli eretici, e figura al 17º posto nelle Sententiae episcoporum.[1] Il donatista Megasio prese parte alla conferenza di Cartagine del 411, che vide riuniti assieme i vescovi cattolici e donatisti dell'Africa romana; la sede in quell'occasione non aveva vescovi cattolici. Stefano intervenne al concilio antimonotelita del 646.

Dal XX secolo Tuccabora è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 15 maggio 2001 il vescovo titolare è Francisco González Hernández, O.P., vicario apostolico di Puerto Maldonado.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi[modifica | modifica wikitesto]

  • Fortunato † (menzionato nel 256)
  • Stefano † (menzionato nel 646)

Vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (LA) S. Thasci Caecili Cypriani opera omnia, Recensuit et commentario critico instruxit Guilelmus Hartel, Corpus scriptorum ecclesiasticorum latinorum (CSEL), volumen III, pars I (Praefatio et Libelli), Vindobonae, 1868, p. 444.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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