Diocesi di Lupadio
Lupadio Sede vescovile titolare Dioecesis Lupadiensis Patriarcato di Costantinopoli | |
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Mappa della diocesi civile di Asia (V secolo) | |
Vescovo titolare | sede vacante |
Istituita | XX secolo |
Stato | Turchia |
Regione | Ellesponto |
Diocesi soppressa di Lupadio | |
Eretta | ? |
Soppressa | ? |
Dati dall'annuario pontificio | |
Sedi titolari cattoliche | |
La diocesi di Lupadio (in latino: Dioecesis Lupadiensis) è una sede soppressa del patriarcato di Costantinopoli e una sede titolare della Chiesa cattolica.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Lupadio, identificabile con Ulubad (o Uluabat) nei pressi di Karacabey, nell'odierna Turchia, è un'antica sede episcopale della provincia romana dell'Ellesponto nella diocesi civile di Asia e nel patriarcato di Costantinopoli.
La sede è documentata solo in due Notitiae Episcopatuum del patriarcato: la prima, risalente agli inizi del XII secolo, e la seconda, databile tra il XII e il XIII secolo. In entrambe le Notitiae, Lupadio è elencata tra le sedi arcivescovili patriarcali; nella seconda, la sede è unita a quella di Miletopoli.[1]
La prima attestazione di un vescovo di Lupadio è nel sinodo patriarcale del 1191;[2] altri sono documentati nel corso del XIII secolo.[3] Nel 1346 Ieroteo prese parte al sinodo indetto per affrontare le controversie teologiche che videro coinvolti Barlaam di Seminara, Gregorio Acindino e Gregorio Palamas.[4]; l'anno successivo, lo stesso Ieroteo sottoscrisse una lettera sinodale patriarcale con il titolo di metropolita,[5] rango che Lupadio mantenne fino a quando la sede venne soppressa con l'occupazione ottomana della regione.
Dal XX secolo Lupadio è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; il titolo finora non è stato assegnato.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Parigi 1981, indice pp. 500-501, voce Lopadion.
- ^ Darrouzès, Notitiae episcopatuum…, p. 133.
- ^ Darrouzès, Notitiae episcopatuum…, p. 168.
- ^ Le Quien, Oriens christianus, vol. I, col. 782.
- ^ Darrouzès, Notitiae episcopatuum…, p. 180.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) La sede titolare su Catholic Hierarchy
- (EN) La sede titolare su Gcatholic