Diocesi di Esbo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Esbo
Sede vescovile titolare
Dioecesis Esbonitana
Patriarcato di Antiochia
Sede titolare di Esbo
Mappa della diocesi civile d'Oriente (V secolo)
Vescovo titolaresede vacante
IstituitaXVIII secolo
StatoGiordania
Diocesi soppressa di Esbo
Suffraganea diBosra
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Esbo (in latino: Dioecesis Esbonitana) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Esbo, identificabile con le rovine di Hisban o Hesbân a 20 km. da Amman nell'odierna Giordania, è un'antica sede episcopale della provincia romana d'Arabia nella diocesi civile d'Oriente. Faceva parte del patriarcato di Antiochia ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Bosra, come attestato da una Notitia Episcopatuum del VI secolo.[1]

Le Quien attribuisce a questa diocesi tre vescovi. Gennadio prese parte al primo concilio di Nicea nel 325. Zosio fu tra i padri del concilio di Efeso nel 431, ma era assente a quello di Calcedonia del 451, dove al suo posto firmò gli atti conciliari il metropolita Costantino. Teodoro visse all'epoca di papa Martino I.

Gli scavi archeologici condotti nel villaggio di Massuh nei pressi dell'antica Esbo hanno portato alla luce i resti mosaicati di una chiesa, edificata nel V secolo e ricostruita completamente nella seconda metà del VI secolo, all'epoca del vescovo Teodosio e del prete Sabato, come indicato dal mosaico ivi scoperto.[2]

Dal XVIII secolo Esbo è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 22 novembre 1970. Nel corso dell'Ottocento e nei primi anni del Novecento la sede è menzionata dalle fonti anche come Hesbonensis (in italiano: Esbon).

Cronotassi dei vescovi greci[modifica | modifica wikitesto]

  • Gennadio † (menzionato nel 325)
  • Zosio † (prima del 431 - dopo il 451)
  • Teodosio † (seconda metà del VI secolo)
  • Teodoro † (menzionato nel 649/650)

Cronotassi dei vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Echos d'Orient X, 1907, pp. 94-95.
  2. ^ Michele Piccirillo, Recenti scoperte di archeologia cristiana in Giordania, in Actes du XIe congrès international d'archéologie chrétienne, Rome, École Française de Rome, 1989, p. 1712.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Diocesi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di diocesi