Diocesi di Cataquas

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Cataquas
Sede vescovile titolare
Dioecesis Cataquensis
Chiesa latina
Vescovo titolareMario Alberto Avilés, C.O.
Istituita1933
StatoAlgeria
Diocesi soppressa di Cataquas
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Cataquas (in latino Dioecesis Cataquensis) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Cataquas, nei pressi di Annaba nell'odierna Algeria, è un'antica sede episcopale della provincia romana di Numidia.

Sono quattro i vescovi conosciuti di Cataquas. Paolo fu contemporaneo di sant'Agostino di Ippona, che lo menziona in alcune sue lettere, nelle quali il santo dottore lo rimprovera per la sua vita indegna e per aver frodato il fisco.[1]

Successore di Paolo fu Bonifacio, che era già vescovo di Cataquas sul finire del mese di agosto del 408; lo stesso Bonifacio prese parte alla conferenza di Cartagine del 411, che vide riuniti assieme i vescovi cattolici e donatisti dell'Africa romana; in quest'occasione la diocesi aveva anche un vescovo donatista di nome Sperato.[2] Bonifacio potrebbe essere documentato anche in altre occasioni, fino al 415, ma mai con l'indicazione della sede di appartenenza, cosa che rende incerta l'identificazione con il vescovo di Cataquas.[3]

Ultimo vescovo noto è Pascenzio, il cui nome figura al 68º posto nella lista dei vescovi della Numidia convocati a Cartagine dal re vandalo Unerico nel 484; Pascenzio era già deceduto in occasione della redazione di questa lista.[4]

Dal 1933 Cataquas è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 4 dicembre 2017 il vescovo titolare è Mario Alberto Avilés, C.O., vescovo ausiliare di Brownsville.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi[modifica | modifica wikitesto]

  • Paolo † (prima di settembre 408)
  • Bonifacio † (prima di settembre 408 - dopo il 411)
  • Pascenzio † (prima del 484)

Vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lettere 85, 96 e 97. Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 842, Paulus 4.
  2. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 1091, Speratus 2.
  3. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, pp. 148-150, Bonifatius 7.
  4. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 830, Pascentius 2.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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