Deux poèmes de Paul Verlaine op. 9

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Deux Poèmes de Paul Verlaine op. 9
CompositoreIgor' Fëdorovič Stravinskij
Epoca di composizione1910
Prima esecuzione13 gennaio 1911
Dedicaal fratello Gurij
Durata media3' 40, 1' 40
Organicovedi sezione

Deux Poèmes de Paul Verlaine sono due composizioni di Igor' Fëdorovič Stravinskij per baritono e pianoforte scritte nel 1910, trascritte poi nel 1952 nella versione per baritono e orchestra.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

All'inizio dell'estate del 1910, terminate le rappresentazioni de L'uccello di fuoco a Parigi, Stravinskij decise di prendersi una breve vacanza al mare e si recò con la famiglia sulle rive dell'Atlantico a La Baule[1]; qui, nel mese di luglio, compose due canti su poesie di Paul Verlaine, Un grand sommeil noir tratto dalla raccolta Sagesse e La lune blanche tratto da La Bonne Chanson. L'opera, l'ultima di Stravinskij recante il numero d'opus, il nove, fu dedicata dal compositore al fratello Gurij, valente baritono; un grande rammarico del musicista fu il fatto che il fratello non poté mai eseguire in pubblico questa composizione poiché morì di tifo nel 1917 a soli 33 anni. La prima esecuzione dell'opera in versione per voce e pianoforte avvenne il 13 gennaio 1911 a San Pietroburgo. Già nel mese di luglio del 1910 il musicista iniziò a realizzare una trascrizione dei due brani per baritono e orchestra, lavoro che riprese nel 1914 e terminò a Hollywood solo nel 1952.

Fonte[modifica | modifica wikitesto]

I testi dei due poemi sono tratti da raccolte del poeta francese Paul Verlaine, autore molto amato dai musicisti, in particolare da Claude Debussy, per la dolcezza e la cantabilità dei suoi versi. Gabriel Fauré nel 1892 aveva utilizzato la lirica La lune blanche nel suo ciclo di melodie La Bonne chanson. La prima poesia musicata da Stravinskij è Un grand sommeil noir tratto dalla raccolta Sagesse del 1880, scritta in gran parte da Verlaine durante un periodo buio della sua vita, mentre era recluso e riflette la perdita della speranza e dell'interesse alla vita. L'altro brano, La lune blanche, precedente come datazione, il 1870, fa parte de La Bonne chanson e ci racconta di un poeta ancora pervaso da sentimenti ed emozioni che, con la musicalità dei suoi versi, descrive la natura in modo semplice e lirico.

Testi[modifica | modifica wikitesto]

  • Un grand sommeil noir (Largo assai)

  Un grand sommeil noir
  Tombe sur ma vie:
  Dormez, tout espoir,
  Dormez tout envie!
  Je ne vois plus rien,
  Je perds la mémoire,
  Du mal et du bien...
  O la triste histoire!
  Je suis un berceau...
  Qu'une main balance
  Au creux d'un caveau...
  Silence, silence.

  • La lune blanche (Tranquillo assai)

   La lune blanche
   Luit dans le bois;
   De chaque branche
   Part une voix
   Sous la ramée...
   O bien aimée.
   L'étang reflète
   Profond miroir
   La silhouette
   De saule noir,
   Où le vent pleure.
   Rêvons: c'est l'heure.
   Un vaste et tendre
   Apaisement
   Semble descendre
   Du firmament,
   Que l'astre irise.
   C'est l'heure exquise.

Analisi[modifica | modifica wikitesto]

Questi due brani sono i primi testi in francese musicati da Stravinskij prima di Perséphone nel 1934. Riflettono per molti aspetti, nella cantabilità della melodia, lenta e fluente, la musica francese dell'epoca, in particolare Debussy; a questo compositore Stravinskij doveva molto, come egli stesso confessò più volte[2]. L'avvicinamento al mondo francese, poetico e musicale, segna anche, nel contempo, l'ultimo lavoro in cui il musicista si rifà a un ambito stilistico senza riuscire a modellarlo e modificarlo secondo la propria spiccata personalità come avverrà molte volte in futuro[3]. L'atteggiamento di Stravinskij in questi brani è inoltre lontano dal mondo poetico di Verlaine, mondo d'altra parte piuttosto estraneo a uno spirito profondamente russo come era quello del compositore[4]. Bisogna inoltre sottolineare il fatto che l'interesse del musicista andava soprattutto al suono delle sillabe e alla musicalità dei versi, indipendentemente dal significato delle frasi poetiche, così che l'incanto di una notte di luna o la disperazione di un uomo che ha perduto ogni speranza non trovano sensazioni corrispondenti nella musica stravinskiana [5].

Organico[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver scritto la prima versione per pianoforte e voce, Stravinskij si rese conto che la complessità coloristica del suo lavoro era più adatta a una formazione strumentale, così, già dal 1910, iniziò a realizzare la versione per baritono, due flauti, due clarinetti, due corni in fa, primi e secondi violini, viole, violoncelli e contrabbassi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Igor Stravinskij, Chroniques de ma vie, Parigi, Editions Danoel, 1935.
  2. ^ Igor Stravinskij - Robert Craft, Converations with Igor Stravinsky, Garden City N.Y., Doubleday & Co.Inc., 1959.
  3. ^ Roman Vlad, Strawinsky, Torino, Einaudi, 1958, p. 39.
  4. ^ Robert Siohan, Stravinsky, Parigi, Editions du Seuil, 1959.
  5. ^ Robert Siohan, op.citata, p. 31.
Controllo di autoritàVIAF (EN175392976 · BNF (FRcb13920024j (data)
  Portale Musica classica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di musica classica