Detenzione della famiglia Muamar

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La detenzione della famiglia Muamar è avvenuta prima dell'alba del 24 giugno 2006 e rappresenta il primo caso di cattura di palestinesi operato dalle Forze di Difesa Israeliane nella Striscia di Gaza sin dal Piano di disimpegno unilaterale israeliano nell'estate del 2005 dagli insediamenti israeliani nei territori contesi confinanti con la striscia di gaza.[1]. Intorno alle 03:30 ora locale (00:30 GMT), un commando di soldati israeliani, proveniente da est, è penetrato nella Striscia di Gaza per circa 700 metri[2], ed ha invaso la casa della famiglia Muamar, situata in un villaggio (Umm al-Nasser, secondo la BBC[3], Al Shouka secondo "Jews for Justice for Palestinians"[4]) nei pressi della centro abitato di Rafah, catturando i fratelli Osāma e Mustafa Muamar[3].

Attacco e cattura[modifica | modifica wikitesto]

‘Alī Muamar, padre dei due palestinesi catturati e trasportati in una località ignota in Israele, ha raccontato di essere stato «bendato e ammanettato» e di esser stato «picchiato con i calci dei fucili e preso a calci»; ha dichiarato inoltre che le truppe israeliane hanno portato via dalla sua casa un computer e che l'intera azione si è protratta per circa un'ora. ‘Alī Muamar è stato successivamente ricoverato in ospedale per il trattamento delle ferite riportate durante l'attacco.

Un portavoce di Hamās, Sāmī Abū Zuhrī, ha affermato che i due fratelli Muamar non erano membri del suo gruppo; tuttavia, attivisti di Hamās della zona ove è avvenuta la cattura hanno dichiarato che ‘Alī Muamar è noto come importante leader locale del movimento fondamentalista palestinese.

Un portavoce israeliano ha confermato la cattura dei fratelli Muamar, sostenendo che «Questi palestinesi sono stati trasferiti in Israele dove saranno interrogati» e che si tratterebbe di due membri di Hamās, terrorista. Osāma Muamar è un medico ed era appena rientrato a Gaza dal Sudan; il fratello, Mustafa, è uno studente di Diritto islamico presso l'Università islamica di Gaza, un'istituzione collegata ad Hamās.[3][5].

Sviluppi successivi[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la cattura, non si sono più avute notizie circa la sorte dei due palestinesi, né se i due siano stati posti sotto regime di "Detenzione Amministrativa", un provvedimento detentivo che consente alle autorità israeliane di porre una persona ritenuta costituire una minaccia sotto custodia, senza processo e per un periodo di tempo indefinito. Tale misura, largamente applicata per porre sotto detenzione migliaia di palestinesi, si basa su un Decreto d'Emergenza emesso dalle Autorità del Mandato Gran Bretagna nel 1945, successivamente (1979) emendato e recepito nella legislazione israeliana ed impiegato specialmente laddove l'arresto è basato su informazioni raccolte dai servizi di sicurezza (in particolare dallo Shin Bet) che, passate al vaglio di un processo, rischierebbero di rivelare l'identità di informatori ed infiltrati.

Il giorno successivo alla cattura dei fratelli Muamar, 25 giugno 2006, guerriglieri palestinesi hanno attaccato un avamposto israeliano presso Rafah e catturato il soldato israeliano Gilad Shalit. In rapida successione, a questi episodi sono seguiti massicci attacchi e interventi israeliani contro la Striscia di Gaza e lo scoppiare della Seconda guerra israelo-libanese.

Silenzio della Stampa[modifica | modifica wikitesto]

La stampa italiana (come buona parte dei media occidentali) ha dato notevole ed immediato risalto alla notizia della cattura del soldato israeliano Gilad Shalit da parte di guerriglieri Palestinesi, avvenuta il 25 giugno 2006, ma ha praticamente ignorato l'episodio - avvenuto solo 24 ore prima - costituito dall'incursione effettuata dagli Israeliani nella Striscia di Gaza per procedere alla cattura di due civili. Il professor Noam Chomsky, intervistato dal giornale israeliano Ynetnews l'8 agosto 2006 ha dichiarato[6]:

«Richiamiamo alla mente i fatti. Il 25 giugno, venne catturato il Caporale Gilad Shalit, suscitando, in tutto il mondo, grida smisurate di indignazione che, di giorno in giorno, sono continuate fino al culmine, ed una intensificazione degli improvvisi e forti attacchi israeliani a Gaza, suffragati sulla base del fatto che la cattura di un soldato sia un crimine grave, per il quale la popolazione debba essere punita.

Un giorno prima, il 24 giugno, le forze israeliane rapirono due civili di Gaza, Osama e Mustafa Muamar, un crimine, comunque lo si giudichi, molto più grave della cattura di un soldato. I rapimenti dei Muamar erano sicuramente noti alla maggior parte dei media del mondo. Vennero riportati immediatamente dalla stampa israeliana di lingua inglese, in pratica comunicati stampa delle Forze Armate Israeliane (IDF). E ci furono alcuni servizi giornalistici brevi, sporadici e di scarsa considerazione in molti quotidiani in giro per gli Stati Uniti.

Cosa molto significativa, non ci furono dichiarazioni, repliche, e nessun appello ad attacchi militari o terroristici nei confronti di Israele. Una ricerca su Google rivelerà rapidamente l'importanza relativa data in Occidente al rapimento di civili da parte delle Forze Armate Israeliane (IDF) e della cattura di un soldato israeliano il giorno successivo.

I due eventi appaiati, ad un giorno di distanza, dimostrano con aspra lucidità, che l'ostentazione di sdegno riguardo al rapimento di Shalit fu un cinico imbroglio. Essi rivelano che secondo gli standard morali occidentali, il rapimento dei civili è ben giustificato, se viene fatto da "parte nostra", ma la cattura di un soldato a "nostro scapito" un giorno dopo è un crimine spregevole che richiede una punizione severa della popolazione.

Come ha esattamente scritto Gideon Levy su Ha'aretz, il rapimento di civili da parte delle Forze Armate Israeliane (IDF) il giorno prima della cattura del Caporale Shalit, elimina qualsiasi "base legittima per le operazioni delle IDF" e possiamo aggiungere anche qualsiasi base legittima di appoggio a queste operazioni.

Gli stessi elementari principi morali rinviano al rapimento dei due soldati israeliani il 12 luglio, vicino al confine con il Libano, acuiti, in questo caso, dall'ordinaria e pluriennale prassi israeliana di rapire i libanesi e di tenerne molti come ostaggi per lunghi periodi.»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) World in brief: Gaza Strip arrests, su observer.guardian.co.uk, The Observer, 25 giugno 2006. URL consultato il 27 settembre 2006.
  2. ^ (EN) IDF arrests Hamas members in Gaza [collegamento interrotto], su fr.jpost.com, The Jerusalem Post, 25 giugno 2006. URL consultato il 27 settembre 2006.
  3. ^ a b c (EN) Israel captures pair in Gaza raid, su news.bbc.co.uk, BBC, 24 giugno 2006. URL consultato il 27 settembre 2006.
  4. ^ (EN) Annuncio intitolato "What is Israel doing?" (PDF), su jfjfp.org, Times, 6 luglio 2006. URL consultato il 27 settembre 2006 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2006).
  5. ^ (EN) Israeli troops arrest two in Gaza raid, su english.aljazeera.net, Al Jazeera, 24 giugno 2006. URL consultato il 27 settembre 2006 (archiviato dall'url originale il 30 agosto 2006).
  6. ^ L'Apocalisse è vicina, Intervista sulla situazione in Medio Oriente, su zmag.org, Zmag, 8 agosto 2006, trad. Antonella Serio per www.peacelink.it. URL consultato il 27 settembre 2006 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2007).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]