Cymatiidae

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Cymatiidae
Cymatium femorale
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Phylum Mollusca
Subphylum Conchifera
Classe Gastropoda
Sottoclasse Caenogastropoda
Ordine Littorinimorpha
Superfamiglia Tonnoidea
Famiglia Cymatiidae Iredale, 1913
Sinonimi

Cymatiinae Iredale, 1913 (1854)

Nomi comuni

Cimàtidi[1]

Generi

vedi testo

Cymatiidae Iredale, 1913, in italiano chiamati cimàtidi[1], sono una famiglia di molluschi gasteropodi della sottoclasse Caenogastropoda.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia Cymatiidae contiene conchiglie di dimensioni da piccole (Gyrineum) a grandi (Cymatium), operculate, pesanti, con vortici portanti fino a 2 varici, raramente collegati a quelli di vortici adiacenti. La mancanza di spine e squame impedisce una confusione con alcuni Muricidae, e il periostraco, sempre molto fornito quando è presente in un genere, è un'altra caratteristica della famiglia.[3]

Le specie sono distribuite nei mari temperati di tutto il mondo.[4]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La tassonomia della famiglia è stata modificata nel 2019 a seguito di uno studio sulla filogenesi molecolare della superfamiglia Tonnoidea. Tale studio ha portato a cambiamenti significativi nella classificazione familiare dei Tonnoidea, comportando la resurrezione di tre gruppi familiari (Thalassocyonidae, Cymatiidae e Charoniidae) e la sinonimia di uno (Pisanianuridae con Laubierinidae), aumentando il numero di famiglie riconosciute da sette a nove. L'estensione e la composizione dei Ranellidae è la più modificata, con tre famiglie ora riconosciute per i taxa precedentemente assegnati di cui una parte sono stati appunto assegnati alla famiglia Cymatiidae.[4]

La famiglia risulta pertanto composta da 23 generi esistenti e 10 estinti:[2]

Generi esistenti
Generi estinti

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Cymatiidae, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  2. ^ a b (EN) Cymatiidae, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 23 settembre 2020.
  3. ^ Cymatiidae, su idscaro.net, Mediterranean Shelled Mollusca. URL consultato il 25 agosto 2020.
  4. ^ a b Ellen E. Strong et al.Op. citata, pag. 18-32.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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