Cycas saxatilis

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Cycas saxatilis
Immagine di Cycas saxatilis mancante
Stato di conservazione
Vulnerabile[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Cycadophyta
Classe Cycadopsida
Ordine Cycadales
Famiglia Cycadaceae
Genere Cycas
Specie C. saxatilis
Nomenclatura binomiale
Cycas saxatilis
Lindstr & Hill, 2008

Cycas saxatilis Lindstr & Hill, 2008 è una pianta appartenente alla famiglia delle Cycadaceae endemica delle Filippine.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È una cicade con fusto eretto o decombente, alto sino a 4 m e con diametro di 20-25 cm.[2]

Le foglie, pennate, lunghe 160–190 cm, di colore verde brillante, sono disposte a corona all'apice del fusto, sorrette da un picciolo spinoso lungo 40–60 cm; ogni foglia è composta da numerose paia di foglioline lanceolate, con margine intero, lunghe mediamente 22-34 cm, inserite sul rachide con un angolo di 50–75°.

È una specie dioica con esemplari maschili che presentano coni fusiformi, lunghi circa 50 cm e larghi 5 cm, di colore dal crema al verde; manca una descrizione degli esemplari femminili.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

L'areale di questa specie è ristretto al massiccio calcareo di monte St. Pauls nell'isola di Palawan (Filippine).[1]

Cresce nelle fessure delle pareti calcaree.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List classifica C. saxatilis come specie vulnerabile.[1]
La specie è inserita nella Appendice I della Convention on International Trade of Endangered Species (CITES)[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Bösenberg J.D. 2010, Cycas saxatilis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b Lindstrom AJ, Hill KD and Stanberg LC, The genus Cycas (Cycadaceae) in The Philippines (PDF), in Telopea 2008; 12(1) 119–145 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2011).
  3. ^ CITES - Appendices I, II and III (PDF), in Convention On International Trade In Endangered Species Of Wild Fauna And Flora, International Environment House, 2011 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2012).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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