Cristoforo Riva

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Cristoforo Riva (Milano, 3 aprile 1771Galbiate, post 1840) è stato un avvocato, politico e nobile italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Milano il 3 aprile 1771, figlio di Giovanni Battista, notaio, e nipote di Carlo Maria, anch'egli notaio, si laureò in legge (come il fratello Nob. Don Girolamo) a Pavia nel 1791. Fu Barone del Regno, Consigliere di Stato sotto Napoleone e Regio Procuratore presso il Consiglio del Sigillo dei Titoli e quello delle Prede Marittime (D. 8.10.1809; LL.PP. 05.05.1812), e Cavaliere dell'Ordine della Corona Ferrea per nomina del 30.09.1811. Morì in età avanzata nella casa di famiglia in Vicolo Portoni, nel centro di Galbiate. Questo ramo [1] dell'antichissimo Casato Riva (de Rippa de Galbiate) di Brianza (consanguineo a quello dei Conti Riva Andreotti, a quello dei Nobili Riva Finoli e a quello del Nobile Bartolomeo Riva di Castelgoffredo) venne confermato nell'antica nobiltà con Decreto del 28 marzo 1791. Successivamente il Governo Austriaco, restaurato nel 1815, confermò a Cristoforo Riva il titolo di Barone (l'11 novembre 1816) ma solamente in via personale.

Amante di lettere e musica fu Protettore del Pio Istituto Filarmonico di Milano insieme al Conte Renato Borromeo, al Duca Carlo Visconti di Modrone, al Conte Giulio Ottolini Visconti e al Conte Cesare Pompeo Castelbarco. Questo pio fondo di beneficenza si preoccupava di assicurare il mantenimento ai professori di musica che per varie regioni fossero divenuti inabili o indigenti.

Suo avo e omonimo fu l'Illustrissimus Dominus Cristoforo Riva (figlio di Cipriano) che alla fine del 1500 era Governatore Generale della Contea di Modica. Lo ricordano due lapidi ancora perfettamente conservate nella splendida Cappella intitolata a San Cristoforo, ove è sepolto con una figlia e il genero, all’interno della Chiesa di San Vittore al Corpo a Milano.

Arma Riva di Brianza e Milano[modifica | modifica wikitesto]

Tutti i rami della nobile famiglia Riva di origine brianzola hanno alzato nei secoli la stessa arma, differente a volte esclusivamente negli smalti:

Interzato in fascia: nel 1° d’oro all’aquila spiegata di nero coronata del campo (= Capo dell’Impero); nel 2° di rosso al leone illeopardito di oro e linguato di rosso; nel 3° innestato (o ondato) in fascia d’argento e d’azzurro di quattro (o sei) pezzi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Annuario della Nobiltà italiana, XXXIII edizione (2015-2020), parte III, a cura di Andrea Borella, Teglio, 2021 - Tuttora fiorente nelle propaggini Riva e Ninni Riva e Riva e Rancati Riva. ISBN 978-88-942861-0-6

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ello e sue famiglie Nobili, Rivista del Collegio Araldico, 1932
  • Stefania T. Salvi - Tra privato e pubblico: notai e professione notarile a Milano (secolo XVIII), Giuffrè Editore
  • Ignazio Cantù - Le Vicende della Brianza e De Paesi Circonvicini, 1837
  • Marina Cavallera - I Tinelli: storia di una famiglia (secoli XVI-XX), Franco Angeli Editore
  • Emanuele Pagano - Enti locali e stato in Italia sotto Napoleone: Repubblica e Regno d'Italia, 1802- 1814, Carocci Editore
  • G. Barbera - Rivista italiana di studi napoleonici, Volume 19, 1965
  • I carteggi di Francesco Melzi d'Eril Duca di Lodi, Volume 1, 1958
  • Araldica napoleonica in Italia, a cura di Giacomo C. Bascapé e Marcello Del Piazzo
  • Alessandro Zanoli - Sulla milizia cisalpino-italiana: cenni storico-statistici dal 1796 al 1814, Borroni e Scotti, 1845