Conomor

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Conomor (Cynfarch in gallese, Cunomorus in latino, Cunomor in inglese; 395 circa – ...) è stato sovrano della Dumnonia (nella Cornovaglia), regno dell'Inghilterra altomedievale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Succedette al padre Tutwal e potrebbe essere stato il primo monarca di questo regno a vivere a Castle Dore, vicino a Lantyan.

Panorama di Castle Dore

Una pietra tombale rivela il nome del figlio: Tristram (o Drustanus). Questo nome, insieme alle storie bretoni su un re Conomor, conosciuto anche come Mark (o March, forma breve per Cyn-march), ha ingenerato la confusione con il suo malvagio pronipote. Cynfawr (Conomor) infatti viene dalla tradizione gallese medievale e sembra essere solo un ascendente di Conomor il Maledetto (VI secolo). A Cynfawr si fa riferimento con l'epiteto "Cadgaddug" ("vincitore di battaglia") e appare nelle genealogie e in una delle Triadi Gallesi come discendente di Coel Hen dello Yr Hen Ogledd[1]. Spesso, però, il nesso tra i due personaggi è stato fatto.

Lo scrittore Jean Markale ha suggerito che la leggenda di Tristano, che ha avuto origine in Irlanda, possa aver preso i nomi dei personaggi da questa storia della Cornovaglia, che in fondo riguarda "la rivalità di un padre e un figlio per la stessa donna", il padre Conomor/Mark e il figlio Tristano[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rachel Bromwich (ed.), Trioedd Ynys Prydein (University of Wales Press, 1961; revised ed. 1991), p. 322
  2. ^ Jean Markale, Histoire secrète de la Bretagne, Albin Michel, Paris, 1977, p. 96

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Rachel Bromwich (ed.), Trioedd Ynys Prydein (University of Wales Press, 1961; revised ed. 1991), p. 322.
  • Jean Markale, Histoire secrète de la Bretagne, Albin Michel, Paris, 1977, p. 96.
  • William Owen Pughe, The Cambrian Biography: Or, Historical Notices of Celebrated Men Among the Ancient Bretons, Londra, 1803, p. 67

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Early British Kingdom, su earlybritishkingdoms.com. URL consultato il 21 maggio 2006 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2009).
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