Clavioline

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Il clavioline è un sintetizzatore analogico.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Lo strumento è costituito da una tastiera e da un'unità separata composta da un amplificatore e un altoparlante. La tastiera solitamente copre tre ottave[1] e ha una serie di interruttori per alterare il tono del suono prodotto, aggiungere del vibrato (una caratteristica distintiva dello strumento),[2] e altri effetti. Il clavioline utilizza un oscillatore con valvola termoionica per produrre una forma d'onda vivace, quasi un'onda quadra, che può essere poi alterata utilizzando dei filtri passa alto e passa basso e del vibrato. L'amplificatore contribuisce a generare i caratteristici toni dello strumento, permettendo al suo utilizzatore di distorcere i suoni in molti modi diversi.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il clavioline fu inventato a Versailles dall'ingegnere francese Constant Martin nel 1947.[2][3]

Diversi modelli di clavioline furono prodotti da diverse aziende. Tra i più importanti c'erano i modelli Standard, Reverb e Concert della Selmer (Francia)[1] e quelli della Gibson (Stati Uniti d'America),[4] fabbricati negli anni cinquanta. Il modello a sei ottave che utilizza la trasposizione delle ottave venne sviluppato da Harald Bode,[5] e autorizzato dalla Jörgensen Electronic (Germania).[6] Il primo prodotto di successo della Jennings Organ Company (Regno Unito) fu l'Univox, una delle prime tastiere elettroniche autoalimentate ispirate al clavioline Selmer.[7] Il primo prototipo di Ace Tone (Giappone), il Canary S-2 (1962), era basato sul clavioline.[8]

Il clavioline venne adottato in molte registrazioni nel contesto della popular music e delle colonne sonore tra gli anni cinquanta e sessanta. Venne soppiantato dal successo del Moog.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Electronic keyboard, 'Clavioline', metal / plastic, Henri Selmer & Co Ltd, London, England, 1950-1965, su powerhousemuseum.com. URL consultato il 13 maggio 2024.
  2. ^ a b c (EN) The Story of the Clavioline, su soundonsound.com. URL consultato il 13 maggio 2024.
  3. ^ Brend 2005, p. 34.
  4. ^ (EN) "Gibson Clavioline Keyboard Instrument (1953), su antiqueradio.org. URL consultato il 13 maggio 2024.
  5. ^ (EN) Bode (6 octave) Clavioline, su go.zibycom.com. URL consultato il 13 maggio 2024 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2006).
  6. ^ (DE) Jörgensen Electronic Clavioline, su weltenschule.de. URL consultato il 13 maggio 2024.
  7. ^ (EN) Vox Electronic Organs, su reinout.nl. URL consultato il 13 maggio 2024.
  8. ^ All About Electronic & Electric Musical Instruments (in Japanese). Seibundō ShinkōSha. 1966. p. 32, 34. ASIN B000JAAXH6, 電子楽器と電気楽器のすべて.
  9. ^ Holmes 2012, pp. xviii, 448.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Mark Brend, Strange Sounds: Offbeat Instruments and Sonic Experiments in Pop, Backbeat Books, 2005.
  • (EN) Thom Holmes, Electronic and Experimental Music: Technology, Music, and Culture (4th edn, Routledge, 2012.
  • (EN) Ian MacDonald, Revolution in the Head: The Beatles' Records and the Sixties (2nd rev. edn), Chicago Review Press, 2005.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Musica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di musica