Cintura magmatica trans-scandinava

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Mappa geologica della Fennoscandia.

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     Rocce del Proterozoico dei domini della Karelia e Kola

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     Cintura magmatica trans-scandinava

     Orogenesi timanide

     Orogenesi sveconorvegese inclusa la Western Gneiss Region

     Pieghe da sovrascorrimento dell'orogenesi caledoniana

La cintura magmatica trans-scandinava (in lingua svedese: Transskandinaviska magmatiska bältet) è una delle maggiori unità litologiche dello Scudo baltico. Consiste di una serie di batoliti in Svezia e Norvegia che formano una cintura lunga circa 1400 km, che si estende dalle Isole Lofoten, in Norvegia, a nord fino a Blekinge, in Svezia, a sud.

Le rocce della cintura trans-scandinava si sono solidificate dal magma tra 1810 e 1650 milioni di anni fa nel corso del Mesoproterozoico. La cintura magmatica si è probabilmente formata in un contesto geologico simile a quello della cintura vulcanica delle Ande, implicando che un tempo era parallela a un margine convergente.[1] La cintura fu identificata per la prima volta negli anni 1980 e indicata inizialmente come cintura granito-porfirica trans-scandinava. L'attuale denominazione fu introdotta per la prima volta nel 1987.[2]

Estensione[modifica | modifica wikitesto]

La cintura magmatica trans-scandinava si presenta come una cintura lunga circa 1400 km che si estende dalle Isole Lofoten, in Norvegia, a nord fino a Blekinge, in Svezia, a sud.[3][4] Le porzioni settentrionali della cintura sono coperte da tavolati dell'orogenesi caledoniana, ma affiorano in alcune finestre tettoniche, come a Rombak e Nasafjället. In aggiunta, alcuni dei tavolati caledoniani sono costituiti da rocce della cintura magmatica.[1] La cintura continua al di sotto della piattaforma dell'Europa orientale, attraverso il Mar Baltico, fino alla Polonia nordorientale e all'Oblast' di Kaliningrad.[5]

Cronologia[modifica | modifica wikitesto]

I plutoni della cintura si sono formati in varie fasi tra 1810 e 1650 milioni di anni fa;[3] le rocce più antiche si sono sovrapposte a quelle dell'Orogenesi svecofennide, mentre quelle più giovani si sono sovrapposte alle deformazioni e metamorfismo dell'orogenesi Gothian.[6]

Nella cintura magmatica trans-scandinava (in lingua inglese: Transscandinavian Igneous Belt e abbreviata in TIB) si riconoscono tre distinti periodi di attività magmatica denominati TIB 1 (1813–1766 milioni di anni fa), TIB 2 (1723–1691 milioni di anni fa) and TIB 3 (1681–1657 milioni di anni fa). Questa suddivisione però esclude le rocce più giovani formatesi 1450 milioni di anni fa.[4]

Alcune centinaia di milioni di anni dopo la sua formazione, la cintura fu soggetta alla deformazione, tettonica e metamorfismo dell'orogenesi sveconorvegese avvenuta tra 1100 e 990 milioni di anni fa.[3]

Litologia, petrologia e geochimica[modifica | modifica wikitesto]

I granitoidi della cintura magmatica trans-scandinava sono ricchi in metalli alcalini (in particolare sodio e potassio) e hanno una tessitura porfirica. Non tutte le rocce presentano un carattere puramente alcalino, in quanto alcune evidenziano un chimismo di tipo calcalino.[6]

Nella cintura sono presenti inoltre anche minori quantitativi di intrusioni mafiche.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Lundqvist et al., p. 163–164
  2. ^ a b R. Gorbatschev, 1. The Transscandinavian Igneous Belt - introduction and background, in K. Högdahl, U.B. Andersson e O. Eklund (a cura di), The Transscandinavian Igneous Belt (TIB) in Sweden: a review of its character and evolution, Geological Survey of Finland, Special Paper 37, 2004, pp. 9–15.
  3. ^ a b c K. Högdahl, U.B. Andersson e O. Eklund, The Transscandinavian Igneous Belt (TIB) in Sweden: a review of its character and evolution (abstract), in Geological Survey of Finland, Special Paper, vol. 37, 2004.
  4. ^ a b Lundqvist et al., p. 165–166
  5. ^ Waclaw Ryka, Crystalline basement of the Polish part of the Baltic Sea, in Geological Quarterly, vol. 37, n. 3, 1993, pp. 329–344.
  6. ^ a b U.B. Andersson, H. Sjöström, K. Högdahl e O. Eklund, 8. The Transscandinavian Igneous Belt, evolutionary models, in K. Högdahl, U.B. Andersson e O. Eklund (a cura di), The Transscandinavian Igneous Belt (TIB) in Sweden: a review of its character and evolution, Geological Survey of Finland, Special Paper 37, 2004, pp. 104–112.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]