Chiesa di Sant'Ippolito (Ferentino)

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Chiesa di Sant'Ippolito
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLazio
LocalitàFerentino
Coordinate41°41′33.56″N 13°15′26.58″E / 41.692656°N 13.257384°E41.692656; 13.257384
Religionecattolica di rito romano
Diocesi Frosinone-Veroli-Ferentino
Inizio costruzioneXVIII secolo

La chiesa di Sant'Ippolito, o chiesa di Sant'Ippolito Martire, è una parrocchiale di Ferentino, comune della provincia di Frosinone nel Lazio, nella Valle del Sacco. Appartiene alla diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino e risale al XVIII secolo.[1][2][3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il primitivo luogo di culto viene citato sin dall'XI secolo e nel periodo del suo massimo spledore ebbe grande importanza nel culto cittadino. La chiesa primitiva, che era a due navate e con identica dedicazione, divenne proprietà della famiglia Bono e fu trasformata in palazzo per abitazioni civili.[3]

Il luogo di culto è stato edificato nel 1780, a breve distanza da dove si trovava la chiesa primitiva, ed è stato oggetto di importanti interventi nella seconda metà del XX secolo che hanno interessato il presbiterio per procedere all'aggiornamento legato all'edeguamento liturgico. La chiesa con la sua parrocchia furono rette dalla Congregazione di San Vincenzo de' Paoli sino al 1985.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Esterni[modifica | modifica wikitesto]

Il tempio si trova all'imbocco di via della Fata vicino alla via delle Mura Ciclopiche. Il portale è architravato ed arrichito da una finestra a lunetta cieca affrescata.[4][3]

Interni[modifica | modifica wikitesto]

La navata interna è unica con volta a botte ed ampliata da quattro cappelle laterali. La pala sull'altare maggiore raffigura il Martirio di Sant'Ippolito trascinato da due cavalli in corsa ed è opera di Desiderio De Angelis. Il dipinto che raffigura San Francesco di Paola risalente al XVII o al XVIII secolo appartenevava con ogni probabilità alla precedente chiesa di San'Ippolito. Negli interni si conservano vari affreschi raffiguranti anche il paesaggio locale. Varie epigrafi ricordano i caduti durante il secondo conflitto mondiale e una cappella conserva i resti del parroco don Giuseppe Morosini, Medaglia d'Oro, che venne fucilato nel 1944 dai nazisti a Roma.[2][3][5][3][6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Chiesa Sant’Ippolito, su GCatholic.org. URL consultato il 13 agosto 2022.
  2. ^ a b c Chiesa Sant'Ippolito - Ferentino, su proloco.ferentino.fr.it. URL consultato il 13 agosto 2022.
  3. ^ a b c d e ComuneFerentino.
  4. ^ Chiese di Ferentino, su ferentino.iswebcloud.it. URL consultato il 13 agosto 2022.
  5. ^ Sant'Ippolito, su ferentino.org. URL consultato il 13 agosto 2022.
  6. ^ Don Giuseppe Morosini, su comune.ferentino.fr.it. URL consultato il 13 agosto 2022 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2007).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Carlo Cassani, La Chiesa di S. Ippolito, Ferentino, Storia della città. 5.1980, 15/16, 153-158, 1980, OCLC 886872962.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]