Chau Say Tevoda

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

13°26′43″N 103°52′40″E / 13.445278°N 103.877778°E13.445278; 103.877778

Chau Say Tevoda
CiviltàImpero khmer
EpocaXII secolo
Localizzazione
StatoBandiera della Cambogia Cambogia
ComuneAngkor
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 13°26′43″N 103°52′40″E / 13.445278°N 103.877778°E13.445278; 103.877778
Vista interna de un tempio

Chau Say Tevoda (in khmer ប្រាសាទចៅសាយទេវតា) è un tempio induista di Angkor, in Cambogia. Si trova ad est di Angkor Thom, lungo la via della Vittoria che esce dalla porta omonima. Situato di fronte al Thommanon, a sud, in realtà non vi è strettamente correlato come potrebbe sembrare di primo acchito. Fu costruito in epoca diversa, tra il 1120 e il 1150, durante il regno di Suryavarman II. Ulteriori modifiche sembrano essere state apportate durante il breve regno di Yasovarman II e da Jayavarman VII, queste ultime correlate all'adozione del buddhismo Mahāyāna come religione di stato.[1]

Il tempio ha dimensioni (40 m per 50) e pianta quasi identiche a quelle del Thommanon. Presenta un santuario centrale, due "biblioteche" e quattro gopuras, corrispondenti alle direzioni cardinali.[2] Ripulito da Henri Marchal negli anni venti, si trovava in pessime condizioni fino ad un restauro finanziato dalla Repubblica Popolare Cinese, avvenuto tra il 2000 e il 2009. Le modalità degli interventi hanno sollevato alcune polemiche, visto un utilizzo abbastanza esteso di pietra nuova che, pur rispettando le linee guida UNESCO e ICOMOS, ha creato discontinuità evidenti.[1]

Considerato di qualità inferiore al Thommanon, risulta comunque interessante, in particolare per le decorazioni scultoree, come le devata che caratterizzano anche il primo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Chau Say Tevoda Khmer Devata Temple Reopens, su devata.org, 9 gennaio 2010. URL consultato il 18 marzo 2015.
  2. ^ Maurice Glaize, Thommanon and Chau Say Tevoda, su theangkorguide.com, a cura di Nils Tremmel, 1998. URL consultato il 18 marzo 2015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Dawn F. Rooney, Angkor: Cambodia's wondrous khmer temples, 5ª ed., Odissey, 2005, ISBN 978-962-217-727-7.
  • (EN) Michael Freeman, Claude Jacques, Ancient Angkor, River Books, 2006, ISBN 974-8225-27-5.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]