Cesare Fracassini

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Cesare Fracassini

Cesare Fracassini (Roma, 18 dicembre 1838Roma, 13 dicembre 1868) è stato un pittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

I Martiri Gorcomiensi (Vaticano)
Cesare Fracassini (1838-1868)

Nacque a Roma da Paolo Serafini di Orvieto e Teresa Iacobini romana. Il padre in seguito assunse il cognome del padrino Domenico Fracassini, diventando Paolo Serafini Fracassini, come ricorda Cesare nelle sue Memorie[1] . Studiò all'Accademia di San Luca e divenne presto un pittore molto attivo, il cui stile accademico-naturalista era molto apprezzato nella Roma papalina e in provincia, dividendosi fra le commesse religiose e opere di ambiente teatrale.

Tra le sue opere, la decorazione del Teatro Mancinelli di Orvieto, con la realizzazione del maestoso sipario raffigurante Belisario che libera Orvieto dai Goti e il plafond dove raffigura le dodici ore in maniera allegorica. Un trionfo del gusto neo-cinquecentesco molto diffuso nel XIX secolo[2].

Morì a trent'anni di febbre tifoide, lasciando incompiuti gli affreschi nella basilica di S. Lorenzo fuori le mura, con grande compianto del mondo artistico per la sua morte precoce. La città di Roma gli dedicò un busto al Pincio e una via, nel 1920, nel quartiere Flaminio.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Si riporta il dettagliato elenco delle sue opere pubblicato con il suo necrologio su Il Buonarroti, Quaderno I, gennaio 1868, pag. 297:

1857 San Girolamo nel deserto per la Chiesa di S Sebastiano extra muros
Quadretti di genere mandati e venduti alla esposizione al Popolo

Dafne e Cloe mandato e venduto alle esposizione di Firenze

1861 Sipario del Teatro di Argentina (Numa che ascolta i consigli della Ninfa Egeria)
1862 Sipario del Teatro di Apollo (Apollo che consegna a Fetonte il carro del Sole, colle Ore e l'Aurora)
Figure nel soffitto del Teatro stesso
1863 Lunetta al Campo Santo al di sopra del monumento Barbosi (Il figlio della Vedova)
1864-66 Sipario del Teatro di Orvieto (Orvieto assediata da Goti e liberata da Belisario)
soffitto e tre figure della bocca d'opera del medesimo Teatro
1864 Quadro per la beatificazione del P. Michele Canisio ora nella nuova Pinacoteca Vaticana
Figure sull'arco maggiore avanti l'absida nella Basilica Laurenziana.
Seguitò più tardi questa commissione l'altra avuta dal Pontefice di storiare in otto grandi quadri le pareti al di sopra della grande navata di questa basilica ma fattine tre soli ed eseguito il cartone del quarto fu rapito da morte.
1865 Quadro per la beatificazione di Maria Alacoque Presso le Religiose del suo ordine
Quadro per la beatificazione del P. Berchmans presso i PP Gesuiti
1866 Quadro per l'americano sig Aspinoal (Sbarco del Colombo a S Salvatore)
1867 Quadro per la canonizzazione dei martiri Gerocomiesi ora nella nuova Pinacoteca Vaticana
Sala nel Palazzo in S Pietro Montorio restaurato dal principe Torlonia
1868 Bozzetto d'un quadro da porsi in fondo alla basilica Laurenziana (Ora nelle mani di S.S.)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ O. Roux, Illustri Italiani Contemporanei, vol. II, Firenze [1908], pp. 3-42
  2. ^ Per il sipario del Mancinelli, esposto a Torino nel 2011 nella mostra per i 150 anni dell'Unità d'Italia, si veda qui.

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