Castello di Castruzzone

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Castello di Castruzzone
Ubicazione
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegionePiemonte
CittàCarema
IndirizzoVia Chiussuma
Coordinate45°34′26.42″N 7°49′11.45″E / 45.574005°N 7.819846°E45.574005; 7.819846
Mappa di localizzazione: Nord Italia
Castello di Castruzzone
Informazioni generali
TipoCastello
Condizione attualerudere
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Il castello di Castruzzone, anticamente Castrum Ugonis[1], sorge sopra uno sperone roccioso in frazione Airale del comune di Carema, in Piemonte.

Oggi ridotto a rudere, nel 1357 Amedeo VI lo ricevette come feudo perpetuo dal vescovo di Ivrea, insieme a Carema.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il castello prende il nome dai Carstrusson o Castruchon, che lo storico valdostano Jean-Baptiste de Tillier inserisce tra gli antichi signori di Carema (o Caresme o Caremme, in lingua francese antica per il de Tillier) e tra le famiglie nobili valdostane nella sua opera Nobiliaire du Duché d'Aoste[3].

Del castello (e di Carema) furono feudatari gli Ugoni[4], successivamente fu proprietà dei conti di Cavaglià e dei visconti di Valenza in compartecipazione[5].

Il castello di Castruzzone fu distrutto durante la guerra del secolo XVI[6]. Ne restano le rovine.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune di Carema : Storia, su Città del Vino - Associazione nazionale. URL consultato il 24 febbraio 2020.
  2. ^ Breve storia del Comune, su comune.carema.to.it, Comune di Carema, 2 ottobre 2019. URL consultato il 28 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2019).
  3. ^ Jean-Baptiste de Tillier, Nobiliaire du Duché d'Aoste, Aosta, manoscritto, 1733, ripubblicato nel 1970 da Éditions de la Tourneuve.
  4. ^ Lucy, Via Francigena in Piemonte. Da Carema a Settimo Vittone, su Passaggio a Nord Ovest, 9 novembre 2018. URL consultato il 24 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2020).
  5. ^ Ferdinando Gabotto e Armando Tallone, Geografia di un potere in crisi, in Bollettino storico-bibliografico subalpino, vol. 89, n. 2, Deputazione subalpina di storia patria, 1991, p. 423.
  6. ^ Architettura Topiaria e il paese di Carema, su caremadoc.it. URL consultato il 24 febbraio 2020.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]