Carità (Matsys)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Carità
AutoreJan Massijs
Data1549-1550 circa
TecnicaOlio su tavola
Dimensioni126×93 cm
UbicazionePalazzo Bianco - Musei di Strada Nuova, Genova

La Carità è un dipinto olio su tavola realizzato fra il 1549 e il 1550 intorno al 1640 dal pittore anversano Jan Massijs e conservato ai Musei di Strada Nuova a Genova.

Storia e Descrizione

[modifica | modifica wikitesto]

Il dipinto giunge nelle collezioni civiche grazie per legato di Odone di Savoia (1866).

Massijs dipinse questa opera durante il suo esilio (1544-1555), periodo in cui fu costretto a lasciare le Fiandre a causa delle sue simpatie per le idee luterane, viaggiando tra la Francia e varie parti d’Italia, inclusa Genova, intorno al 1549-50[1]. La tavola affronta il tema allegorico della Carità cristiana, una delle tre virtù teologali. Seguendo la tradizione iconografica, la Carità è raffigurata come una madre che allatta un bambino tenendone altri due in grembo. I tre bambini rappresentano le tre virtù, suggerendo che la Carità, pur essendo una, ha una forza triplicata, incorporando anche le qualità della Fede e della Speranza, come risulta anche dalla descrizione fatta dal celebre storico dell'arte Cesare Ripa.[2]

I riferimenti ai modelli italiani sono evidenti: il paesaggio richiama lo stile leonardesco, mentre la composizione riecheggia Raffaello, Michelangelo e Correggio. L'artista fiammingo grazie al suo approccio dialettico non si limita a imitare i citati maestri e l'esito finale è un pezzo unico ed originale[2]. Gli scorci paesaggistici che si aprono in profondità enfatizzano la figura monumentale principale. La statuaria sensualità della donna è stabilizzata dal rigore geometrico della composizione, basata su volumi plastici solidi, contorni precisi e una smaltata trasparenza dei colori. Gli elementi architettonici classicheggianti confermano ulteriormente l'orientamento "romanista" del pittore[1].

Quest'opera risulta essere un esempio straordinario della sintesi che i pittori di Anversa cercavano di realizzare a metà del Cinquecento, unendo la cultura manierista romana alla tradizione fiamminga[2].

  1. ^ a b Scheda dell'opera nel catalogo online dei Musei di Strada Nuova, su catalogo.museidigenova.it. URL consultato il 20 giugno 2024.
  2. ^ a b c Andreana Serra (autore contributo), Musei di Strada Nuova a Genova. Palazzo Rosso, Palazzo Bianco e Palazzo Tursi, Skira, 2010, p. 140.


  Portale Arte: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di arte