Cardinalis phoeniceus

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Cardinale vermiglio)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Cardinale vermiglio
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Classe Aves
Sottoclasse Neornithes
Superordine Neognathae
Ordine Passeriformes
Sottordine Oscines
Infraordine Passerida
Superfamiglia Passeroidea
Famiglia Cardinalidae
Genere Cardinalis
Specie C. phoeniceus
Nomenclatura binomiale
Cardinalis phoeniceus
Bonaparte, 1838

Il cardinale vermiglio (Cardinalis phoeniceus Bonaparte, 1838) è un uccello passeriforme della famiglia dei Cardinalidi.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Misura circa 19 cm di lunghezza, per un'apertura alare di una ventina di centimetri ed un peso che oscilla fra i 20 ed i 30 g[3].

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

Un maschio fra i rami sull'isola di Margarita.

L'aspetto è massiccio, con becco grosso e conico, lunga coda rettangolare ed una caratteristica cresta erettile sulla testa, che l'animale erge quando è eccitato o nervoso.

Il maschio è di un bel colore rosso porpora uniforme su tutto il corpo, con una mascherina nera appena accennata attorno al becco. La femmina è invece di colore grigio su testa, dorso e ali con tendenza a scurirsi e a tendere al bruno su coda e remiganti, mentre il petto ed il ventre tendono al giallo-arancio: possono essere presenti sfumature purpuree su petto, fianchi, cresta e coda. Nella femmina la mascherina attorno al becco, pur non essendo nettissima, è più marcata e si continua in una fascia che supera l'occhio e raggiunge le tempie.
In ambedue i sessi il becco è di colore nero, le zampe sono di colore carnicino scuro e gli occhi sono bruno scuro.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Il comportamento del cardinale vermiglio è molto simile a quello del congenere nordamericano, il cardinale rosso: questi uccelli, infatti, vivono da soli o in coppie ed hanno abitudini diurne. Sono inoltre piuttosto territoriali ed occupano un territorio ben definito (anche se di scarsa estensione) che delimitano cantando da punti sopraelevati, scacciando in malo modo eventuali intrusi conspecifici.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Un maschio si nutre a Las Guevaras, sull'isola di Margarita.

Il cardinale vermiglio è un uccello principalmente granivoro: la sua dieta consta per la massima parte di semi e granaglie, sebbene questo uccello mangi anche frutta, bacche ed in misura minore insetti ed altri invertebrati.

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

A dispetto del marcato dimorfismo sessuale, il cardinale vermiglio ha abitudini rigidamente monogame: le coppie si formano all'inizio della primavera e restano unite per tutta la vita.

Il corteggiamento consiste nell'offerta di cibo alla femmina da parte del maschio, che la imbecca dimostrando in tal modo di poter essere un buon padre per la prole[4]. La femmina si incarica della costruzione del nido, che è a forma di coppa, e della cova delle uova (solitamente 4), che dura 12-13 giorni. I piccoli vengono nutriti da ambedue i genitori e sono pronti all'involo a meno di due settimane dalla schiusa.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La specie è diffusa in Colombia centro-settentrionale ed in gran parte del Venezuela.

Il suo habitat è costituito dalle zone cespugliose a clima secco e scarsamente alberate sia tropicali che subtropicali, piuttosto che dai boschi veri e propri.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) BirdLife International 2012, Cardinalis phoeniceus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Cardinalidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato l'11 maggio 2014.
  3. ^ Ridgely R. S., Tudor G., The Birds of South America: The oscine passerines, University of Texas Press, 1989, p. 392.
  4. ^ Hilty, S. L., Birds of Venezuela, Princeton University Press, 2003, p. 793.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Uccelli: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di uccelli