Cappella di San Genesio

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Cappella di San Genesio
Facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàSan Miniato
Coordinate43°41′29.87″N 10°52′56.7″E / 43.691631°N 10.882417°E43.691631; 10.882417
Religionecattolica
Diocesi San Miniato
ConsacrazioneXVIII secolo
Stile architettonicobarocco

La cappella di San Genesio si trova a San Genesio, nel comune di San Miniato, in provincia di Pisa, diocesi di San Miniato.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La piccola cappella ricorda il luogo in cui sarebbe sorta l'antichissima chiesa di San Genesio a Vico Wallari, citata per la prima volta in un documento del 715. Per la sua posizione strategica presso la confluenza dell'Arno con l'Elsa, e vicino all'incrocio della via Francigena con la via Pisana, Vico Wallari ebbe una importanza straordinaria. Fra l'VIII e il XIII secolo fu sede di assise politiche e di concili, e ospitò imperatori, pontefici e vicari. Con lo sviluppo del castello di San Miniato iniziò la sua decadenza. Nel 1216 Federico II lo concesse ai Sanminiatesi e fissò il passaggio della strada Pisana sul crinale, escludendolo dal flusso viario. Perduta la posizione di prestigio, nel 1248 fu completamente distrutto dai Sanminiatesi.

L'oratorio dedicato a San Genesio fu eretto dal vescovo di San Miniato mons. Torello Pierazzi nel 1841. Sulla facciata è inserita un'epigrafe dettata dal canonico sanminiatese Pietro Bagnoli che riporta, in forma sintetica, la storia dell'antica pieve:

«UBI SACELLUM HOC HISQUE IN AGRIS PAGUS OLIM INSIGNIS VICI VALLARIS NOMINE PRIUS / DEINDE A SANCTO GENESIO NONCUPATUS IN QUO MULTA GESTA NEGOTIA HISTORIA REFERT. NEMPE. / HIC ANNO DCCXV DELEGATI SUB LUITPRANDO LOGOBARDORUM REGE EPISCOPI CONTROVER- / SIAS DE TERRITORIO INTER SENENSEM ET ARETINAM DIOCESIM SENTENTIA DIREMERUNT. MLXXIV / CONCILIUM AUCTORE D. GREGORIO VII PRAESIDE S. PIETRO IGNEO COMPESCENDO CANONI- / CORUM LUCENSIUM IN EORUM EPISCOPUM SCHISMATEEST HABITUM. MCLX GUELFUS / PLURES E CIVITATIBUS ETRURIAE SIBI PER LEGATOS IN FIDEM ET AMICITIAM ADIUNXIT. MCLXXII HUC / FRIDERICUS IMPERATOR CONVOCATIS EX ETRURIA LEGATIS ARCHIEPISCOPUM MAGUNTI- / NUM ARCHICANCELLARIUM IMPERII MISIT QUI PISANOS INTER ET LUCENSE PACEM COMPONERET FERE / XII INFUNTE SAECULO HUC GUELFI ETRUSCI DE SUIS REBUS CONSULTUM CONVENERUNT. MULTA / GENESIANAE ECCLESIAE PRIVILEGIA ATQUE INSIGNIA SUMMI PONTIFICES CONCESSERUNT EAMQUE / TRIGINTA PAROECIARUM STATUERUNT PRINCIPEM. ALLA QUAE RECENSERI POSSENT SUNT PRAETERMISSA / TER MINIATENSES TENUERE COLONIAM TER RECESSERUNT SED ET TERTIO REBUS ET GENTIBUS SAN- / CTUM MINIATUM AD ARCEM ASPORTATIS EXCURSIONIBUS OBNOXIUM PAGUM DELERUNT ANNO MCCXLVIII. / PARVULAM HANC AEDEM LOCI MAIORIS ECCLESIAE AD SIGNUM IN AGRO POSITAM VETUSTATE CONFECTAM / A DIVINIS ABDICATAM TORELLUS PIERAZZI CIVIS ET EPISCOPUS MINIATENSIS / INSTAURANDAM CURAVIT ET TESTEM TANTARUM RERUM VETERISQUE DIGNITATIS SACRIS RESTITUIT / ANNO MDCCCXLI»

Interno[modifica | modifica wikitesto]

L'interno è costituito da un unico piccolo ambiente rettangolare. Sulla parete di fondo è collocato l'altare in pietra, realizzato in epoca recente. Al centro del pavimento, realizzato in cotto, si trova la lastra tombale di Enrichetta Marcol di Nancy di Lorena, morta nel 1857, all'età di 76 anni. La nobildonna era la moglie di Stefano Alli-Maccarani nobile sanminiatese, e madre di Silvio, Maurizio e Francesco Maria Alli Maccarani, quest'ultimo vescovo di San Miniato al momento della morte della madre. Di seguito il testo dell'epigrafe funeraria:

«α ☧ ω HIC QUIESCIT IN PACE HENRICHETTA DE_MARCOL NANCEY IN LOTHARINGIA MARCHIONI IOSEPHO STEPH:ALLI_MACCARANI NUPTA GENERE PRUDENTIA MORIBUS SOLERTI ERGA FILIOS DISCIPLINA PRAECLARA NULLI SUARUM ERUDICTIONE SECUNDA VIXIT ANNO LXXVI MENSES III DIES XVII OBIIT S. MINIATE VII IDUS FEBRUARIAS ANN:SAL: MDCCCLVII FRANCISCUS M. EPISCOPUS MINIATENSIS SYLVIUS ET MAURITIUS MARCHIONES EQUITES MATRI SUAE AMATISSIMAE MERITO LACRYMANTES POSUERE»

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