Calcinere

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Calcinere
frazione
Calcinere – Veduta
Calcinere – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Provincia Cuneo
Comune Paesana
Territorio
Coordinate44°41′13.88″N 7°14′07.15″E / 44.68719°N 7.23532°E44.68719; 7.23532 (Calcinere)
Altitudine731 m s.l.m.
Abitanti93
Altre informazioni
Cod. postale12034
Prefisso0175
Fuso orarioUTC+1
Nome abitanticalcineresi
Patronosant'Antonio Abate
Giorno festivo17 gennaio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Calcinere
Calcinere

Calcinere (oppure Le Calcinere) è una frazione del comune italiano di Paesana, nella provincia di Cuneo, in Piemonte.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

La frazione dista dal centro comunale circa 4 chilometri. Il paese è diviso in due parti, "Calcinere Inferiore" e "Calcinere Superiore".

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome "Calcinere" pare derivare da vecchie cave di calce, ormai abbandonate da tempo; erano situate proprio al centro della frazione e davano lavoro a un discreto numero di operai, provenienti anche da paesi vicini.

Nell'Ottocento alle Calcinere erano attive cave dalle quali si estraevano vari tipi di marmo, tra cui il bardiglio e quello bianco.[1]

All'inizio del Novecento nella frazione fu costruita una centrale elettrica, inaugurata nel 1922, con lo scopo principale di fornire energia elettrica alla Cartiere Burgo[2], collocate allo sbocco della Valle Po sulla pianura. La costruzione di questo impianto vide impegnati molti operai provenienti da Calcinere e Paesana.

Nel corso della Resistenza il paese fu sede di una postazione partigiana, tenuta dal distaccamento del comandante Alfio Moneta, detto "Condottiero".[3]

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

La centrale idroelettrica di Calcinere

Calcinere, oggi poco abitato, è stato molto più popoloso in passato; diversi edifici sono riconducibili a tale passato.

La chiesa parrocchiale di Sant'Antonio Abate presenta un portale rinascimentale attribuita a Matteo Sanmicheli, con due sovrafinestre realizzate in marmo bianco locale e ricavate da un'acquasantiera cinquecentesca.[4][5]

Le cave di Calcinere, in passato molto famose per aver fornito i bellissimi marmi bianchi impiegati a Torino e in tutto il Piemonte, vennero dismesse all'inizio del XIX secolo, in seguito alla concorrenza con i marmi di Carrara.

La centrale idroelettrica, ancora in funzione, sfrutta l'acqua accumulata in un bacino più in alto, vicino al piccolo caseggiato chiamato Biatonnet.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Goffredo Casalis, Paesana, in Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale degli stati di s. m. il re di Sardegna, vol. 28, G. Maspero Librajo, 1846 [1833], pp. 48-49. URL consultato il 29 dicembre 2021.
  2. ^ AA.VV., Annuario della stampa italiana, vol. 15-16, Casa editrice del Libro italiano, 1937, p. 543. URL consultato il 29 dicembre 2021.
  3. ^ Vincenzo Modica, Dalla Sicilia al Piemonte - storia di un comandante partigiano, FrancoAngeli, 2002, p. 90, ISBN 8846439015.
  4. ^ Il paese e la sua storia, su paesana.it.
  5. ^ Chiesa di Sant′Antonio <Calcinere, Paesana>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.

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