Butterscotch (gastronomia)

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Butterscotch
Sundae al butterscotch
Origini
Luogo d'origineBandiera dell'Inghilterra Inghilterra
RegioneYorkshire
DiffusioneInghilterra, Stati Uniti d'America
Dettagli
Categoriadolce
Ingredienti principali
  • burro
  • zucchero
Varianticaramello, fudge, toffee

Il butterscotch è un dolce inglese a base di burro e zucchero e simile al caramello.

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Gli storici gastronomici hanno asserito diverse teorie per spiegare l'origine del termine butterscotch. Secondo un'ipotesi, la parola butterscotch sarebbe una storpiatura di "butter-scorched", ovvero "burro bruciato", in quanto tale alimento viene preparando cuocendo del burro.[1] Altri sostengono che il termine "scotch" contenuto in "butterscotch" alluderebbe al fatto che il dolce avrebbe possibili origini scozzesi ("scotch" significa infatti "scozzese" in lingua inglese).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il butterscotch fu inventato durante il diciannovesimo secolo a Doncaster, nello Yorkshire, ove veniva preparato usando la melassa al posto dello zucchero. Fra le prime menzioni del dolce vi è quella presente su un articolo del Liverpool Mercury pubblicato nel 1848 in cui si menziona un "butterscotch di Doncaster che si prepara facendo bollire assieme una libbra di burro, una libbra di zucchero e un quarto di libbra di melassa".[2] A partire dal 1851, il butterscotch veniva venduto da vari pasticceri di Doncaster, ovvero S. Parkinson & Sons, Henry Hall e Booth's.[3][4] Alla fine dell'Ottocento e all'inizio del secolo seguente, il dolce britannico divenne anche popolare negli Stati Uniti.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) David Lebovitz, The Perfect Scoop: Ice Creams, Sorbets, Granitas, and Sweet Accompaniments, Potter/TenSpeed/Harmony, 2011, p. 44.
  2. ^ (EN) Housewife's Corner, su britishnewspaperarchive.co.uk. URL consultato il 15 gennaio 2019.
  3. ^ (EN) Sheffield & Rotherham Independent, 20 dicembre 1851.
  4. ^ (EN) Sheffield & Rotherham Independent, 27 dicembre 1851.
  5. ^ (EN) Kate Hopkins, Sweet Tooth: The Bittersweet History of Candy, St. Martin, 2012, p. 170.

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