Bozza:Fante (Italia)

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Il Fante rappresenta un tipo di soldato che in origine aveva la caratteristica di combattere a piedi. Negli eserciti moderni è inquadrato in reggimenti meccanizzati aeromobili e addestrativi. È un appellativo con cui si fa riferimento al servizio prestato nell'Arma di fanteria, presente o passato.

Solitamente il fante è un militare inquadrato nelle unità di fanteria del paese presso cui è stato arruolato, in Italia, nell'Arma di fanteria.[1] Il termine “fante” viene spesso utilizzato come appellativo onorifico per coloro che hanno prestato servizio nella fanteria, anche dopo il termine del loro servizio militare. Questo è particolarmente evidente durante le commemorazioni e le cerimonie, dove il titolo di “fante” viene mantenuto come segno di rispetto e riconoscimento per il loro contributo e sacrificio. È un modo per onorare e ricordare il loro servizio.[2]

Nell'Esercito italiano la fanteria oggi ha reggimenti meccanizzati, aeromobili e addestrativi.[2]

Nell'Antica Grecia le prime forze organizzate erano composte da fanti. Questi potevano essere armati di lance, spade o archi. Con l'introduzione della polvere da sparo, erano equipaggiati con armi da fuoco.[3]

Un fante moderno è un soldato di prima linea addestrato per il combattimento diretto contro le forze nemiche. Le sue responsabilità includono:

  • operazioni di combattimento: partecipano a operazioni offensive e difensive, utilizzando tattiche e strategie per neutralizzare le minacce nemiche e assicurare obiettivi.
  • Pattugliamento e ricognizione: conducono pattugliamenti e missioni di ricognizione per raccogliere informazioni, monitorare le attività nemiche e identificare potenziali minacce.
  • Assalti offensivi: possono essere coinvolti in assalti a posizioni nemiche, superando ostacoli e conducendo combattimenti ravvicinati.
  • Operazioni difensive: durante le operazioni difensive, fortificano posizioni, creano perimetri difensivi e respingono attacchi nemici.

I fanti moderni sono addestrati per operare in vari scenari di combattimento, da ambienti urbani a operazioni aviotrasportate, e sono equipaggiati con una vasta gamma di armi e attrezzature.[4][5]

Iconografia e simbolismo

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«Toglietemi le fasce. Sbendatemi. Non voglio il lenzuolo degli infermi, il lenzuolo pallido dell'ospedale. Voglio che la bandiera del Timavo, che il làbaro del Fante, che il sudario del sacrifizio, mi copra solo…» Gabriele D'Annunzio[6]

Il fante, simbolo di coraggio e sacrificio, è spesso rappresentato in monumenti e opere d’arte in tutta Italia. Queste rappresentazioni iconografiche variano da statue imponenti a rilievi dettagliati, raffigurando il fante in diverse pose di combattimento o in momenti di riposo. I simboli associati al fante includono il fregio del cappello, che rappresenta l’unità e l’orgoglio militare, e il motto “PER SE FULGET”, che sottolinea la dedizione e l’onore del soldato. Questi elementi iconografici non solo celebrano il valore dei fanti, ma servono anche a mantenere viva la memoria storica delle loro imprese e sacrifici. I singoli fanti hanno ricevuto personalmente in totale 655 Medaglie d'oro al valore militare.

In Italia vi sono diverse cerimonie che onorano i fanti caduti, in particolare durante la Prima guerra mondiale.[7] Dal 1861 novecentomila fanti italiani sono caduti in battaglia.[8] In diverse città italiane sono presenti monumenti dedicati alla figura del fante, generalmente titolati "Al Fante d'Italia":

Opere cinematografiche

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  • “La Grande Guerra” (1959) di Mario Monicelli, che racconta le vicende di due soldati italiani durante la Prima Guerra Mondiale.
  • “Scherza con i fanti” (2020), un viaggio tragicomico nella recente storia d’Italia che esamina il rapporto del popolo con il mondo militare.
  • “El Alamein - La linea del fuoco” (2002) di Enzo Monteleone, che narra la battaglia di El Alamein durante la Seconda Guerra Mondiale.[12]
  • Battaglia, P. (1934). A sua maestà Vittorio Emanuele III Re d'Italia, fante dei fanti nel suo glorioso felice genetliaco, 11 novembre 1934-XIII. Italia: Tipografia Vescovile Queriniana dell'Istituto artigianelli.
  • Canalis, C. (1962). Al fante d'Italia. Italia: Associazione Nazionale del Fante.
  • Andreini, A. (1967). Una vera storia d'un vero fante d'Italia. Italia: (n.p.).
  • D'Orsi, G. (2018). Fante d'Italia. Diario di un sottufficiale della Divisione Firenze di stanza in Albania. Aprile-novembre 1943. Italia: Aglampi.
  1. ^ Il corrispondente in lingua inglese è soldiers on foot oppure footsoldiers.
  2. ^ a b Il Fante - Esercito Italiano, su www.esercito.difesa.it. URL consultato il 24 luglio 2024.
  3. ^ FANTE, Fantaccino - Enciclopedia, su Treccani. URL consultato il 24 luglio 2024.
  4. ^ Infantry: At the heart of the action, su army.mod.uk.
  5. ^ What does an infantry soldier do? - CareerExplorer, su www.careerexplorer.com. URL consultato il 24 luglio 2024.
  6. ^ Gabriele D'Annunzio, Pietro Gibellini e Antonio Duse, Siamo spiriti azzurri e stelle: diario inedito (17-27 agosto 1922), collana Classici Giunti, Giunti, 1995, ISBN 978-88-09-20634-2. URL consultato il 27 luglio 2024.
  7. ^ L'Archivio della Memoria sulla Grande Guerra | La Grande Guerra, su www.archiviomemoriagrandeguerra.it. URL consultato il 26 luglio 2024.
  8. ^ FANTERIA, su Archivio Storico Dal Molin. URL consultato il 25 luglio 2024.
  9. ^ OpenContent Scarl, Comune di Rovereto, su Comune di Rovereto, 27 ottobre 2021. URL consultato il 24 luglio 2024.
  10. ^ Monumento al Fante d’Italia – Torino | Pietre della Memoria, su pietredellamemoria.it, 29 luglio 2023. URL consultato il 24 luglio 2024.
  11. ^ a b Monumento al Fante d’Italia – Torino | Pietre della Memoria, su pietredellamemoria.it, 29 luglio 2023. URL consultato il 25 luglio 2024.
  12. ^ MYmovies.it, El Alamein - La linea del fuoco, su MYmovies.it. URL consultato il 26 luglio 2024.

Voci correlate

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