Bostock contro Contea di Clayton

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Bostock v Clayton County
Bostock contro Contea di Clayton
Emblema della Corte Suprema
TribunaleCorte suprema degli Stati Uniti d'America
Data8 ottobre 2019–15 giugno 2020
Sentenza15 luglio 2020; 3 anni fa
GiudiciJohn Roberts (Presidente della Corte) · Clarence Thomas · Ruth Bader Ginsburg · Stephen Breyer · Samuel Alito · Sonia Sotomayor · Elena Kagan · Neil Gorsuch · Brett Kavanaugh
Opinione del caso
Il titolo VII del Civil Rights Act (1968) rende implicitamente illegale la discriminazione sulla base dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere in ambito lavorativo

Bostock contro Contea di Clayton[1] è una storica decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti d'America che ha reso illegale la discriminazione sulla base dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere in ambito lavorativo. La sentenza è stata scritta dal giudice di orientamento conservatore Neil Gorsuch, nominato da Donald Trump, il che sorprese diversi esponenti della stampa nazionale.

Motivazione[modifica | modifica wikitesto]

Il Titolo VII del Civil Rights Act of 1968 (Legge sui Diritti Civili del 1968) rende illegale per i datori di lavoro licenziare un dipendente o una dipendente in base al suo sesso.

La Corte, con 6 favorevoli e 3 contrari, ha stabilito che tale protezione si estende anche ai dipendenti licenziati in virtù del loro orientamento sessuale o della loro identità di genere.

Nella sentenza viene infatti affermato che "un datore di lavoro che licenzia una persona perché omosessuale o transgender, discrimina una persona in base al sesso", in quanto "se il lavoratore maschio viene licenziato solo perché è interessato agli uomini, ma non viene fatto lo stesso per la donna che ha lo stesso tipo di attrazione, allora ci troviamo davanti a una discriminazione basata sul sesso".[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

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