Bella ciao

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Bella ciao è il più celebre canto partigiano italiano.


Origine

Bella ciao è una canzone popolare cantata dai simpatizzanti del movimento partigiano italiano, durante la Resistenza, in piena seconda guerra mondiale, quando si combatteva contro le truppe fasciste e naziste. La circolazione di Bella ciao, durante la Resistenza è documentata e sembra circoscritta soprattutto in Emilia, fra l'appennino bolognese e le zone della Repubblica partigiana di Montefiorino (sull'appennino modenese, dove si dice che fu composta da un anonimo medico partigiano).

La musica, di autore sconosciuto, viene fatta risalire alla melodia di un canto ottocentesco delle mondine padane, con influenze di altri canti come "Fior di tomba" e "Picchia picchia la porticella" [1].

«Alla mattina appena alzata, o bella ciao, bella ciao
Bella ciao ciao ciao, alla mattina appena alzata,
devo andare a lavorar..!

A lavorare laggiù in risaia, o bella ciao, bella ciao
Bella ciao ciao ciao! A lavorare laggiù in risaia
Sotto il sol che picchia giù!»

In questo contesto si nota come l'espressione "bella ciao" indichi la giovinezza che si perde e sfiorisce nel lavoro [2].

«Stamattina mi sono alzata,
stamattina mi sono alzata,
sono alzata - iolì
sono alzata - iolà
sono alzata prima del sol...»

Una mattina mi son svegliata

O bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao Una mattina mi son svegliata E ho trovato l’invasor.2 O partigiano portami via Che mi sento di morir. E se io muoio da partigiano Tu mi devi seppellir. Seppellire lassù in montagna Sotto l’ombra di un bel fior. E le genti che passeranno Mi diranno che bel fior. È questo il fiore del partigiano Morto per la libertà.

Diffusione

La popolarità di Bella ciao ebbe inizio a metà del Novecento, in occasione dei numerosi "Festival mondiali della gioventù comunista" che si tennero in varie città fra cui Berlino, Praga, e Vienna, dove essa fu cantata, con successo, dai delegati italiani, e quindi tradotta in tutte le lingue del mondo dagli altri delegati stranieri.

Questo canto raggiunse una grandissima diffusione di massa negli anni sessanta, soprattutto durante le manifestazioni operaie-studentesche del Sessantotto. Le prime incisioni di questa versione partigiana si devono alla cantastorie italiana di origine emiliana Giovanna Daffini e al cantautore francese di origine toscana Yves Montand. La diffusione di "Bella Ciao" si deve anche a Gaber, Monti e Margot, che la cantarono nella trasmissione televisiva Canzoniere minimo.

Altre versioni

Oggi è molto diffusa tra i movimenti di Resistenza in tutto il mondo, dove è stata portata da militanti italiani. Ad esempio è cantata da molte comunità zapatiste in Chiapas, naturalmente eseguita in lingua spagnola. A Cuba è cantata nei campeggi dei Pionieri, mettendo la parola "guerrillero" al posto della parola "partigiano".

Nella sua storia recente, (dal 1968 in poi), questa canzone è stata spesso considerata alla stregua di un inno ufficiale dei movimenti comunisti o anarchici. Un versione sessantottina aggiungeva una finale che recitava: "Era rossa la sua bandiera... c'era scritto libertà". Pur essendo il movimento partigiano antifascista in parte riconducibile a questo tipo di ideologie (ma era cantata anche dai gruppi partigiani cattolici e liberali), è anche vero che questa ballata popolare inneggia alla libertà in senso generale, senza riferimento ad alcun tipo di schieramento politico o partitico. Per questo motivi ancora oggi ispira autori italiani e stranieri, ed è utilizzata in numerose occasioni, anche non direttamente collegate alla Resistenza.

Testo della canzone

«Una mattina mi son svegliato,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
Una mattina mi son svegliato
ed ho trovato l'invasor.

O partigiano, portami via,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
O partigiano, portami via,
ché mi sento di morir.

E se io muoio da partigiano,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E se io muoio da partigiano,
tu mi devi seppellir.

E seppellire lassù in montagna,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E seppellire lassù in montagna
sotto l'ombra di un bel fior.

E le genti che passeranno
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E le genti che passeranno
Mi diranno «Che bel fior!»

«È questo il fiore del partigiano»,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
«È questo il fiore del partigiano
morto per la libertà!»»

Incisioni

Alcune incisioni notevoli:

Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni


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