Barbesteijn (1783)

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Barbesteijn
Descrizione generale
Tiponave mercantile
Varo1783
Destino finalepersa per naufragio nel 1792
Caratteristiche generali
Dislocamento1150
Lunghezza45,7 m
dati tratti da Barbesteijn (1783)[1][2]
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La East Indiaman Barbesteijn era una nave mercantile olandese, andata persa per naufragio nel 1792.[1][2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La East Indiaman Barbesteijn fu costruita nel cantiere navale di Amsterdam nel 1783, per la locale Camera della Compagnia olandese delle Indie orientali.[1]

Il 12 dicembre 1784 la Barbesteijn salpò da Texel, per conto della camera di Amsterdam, per Batavia al comando del capitano Dirk Cornelis Plokker, sostando al Capo di Buona Speranza tra il 30 marzo e il 29 aprile 1785, giungendo a destinazione il 10 luglio dello stesso anno.[1] La nave proseguì poi per Canton, in Cina, il 10 agosto.[1] La nave intraprese il viaggio di ritorno da Canton per conto della camera di Zelanda il 1 dicembre 1785, sostando al Capo di Buona Speranza tra i 21 aprile e il l'11 maggio 1786, e arrivando a Rammekens il 20 agosto dello stesso anno.[1]

Il 21 novembre 1786, per conto della camera di Zelanda, la nave salpò da Rammekens al comando del capitano Cornelis van Vlaanderen, sostò al Capo di Buona Speranza tra il 21 aprile e il 19 maggio e arrivò a Batavia l'8 agosto 1787, proseguendo poi per Canton.[1] Dal 28 novembre al 7 gennaio 1787 la nave si trovò a Duins a causa di un ammutinamento dell'equipaggio.[1] La Barbesteijn intraprese il viaggio di ritorno da Canton per conto della camera di Zelanda il 1 marzo 1788, sostò al Capo di Buona Speranza tra il 14 agosto e il 9 settembre e arrivò a Rammekens il 31 marzo 1789.[1]

La Barbesteijn, per conto della camera di Zelanda, salpò da Rammekens il 12 maggio 1790, al comando del capitano Johan Koenraad Knot, sostò a Capo di Buona Speranza tra il 1 al 20 settembre, arrivando a Batavia il 7 dicembre dello stesso anno.[1] Il viaggio di ritorno, per conto della camera di Zelanda, venne intrapreso da Batavia il 28 febbraio 1792, con meta Veergan.[1] Sulla rotta per il Capo di Buona Speranza la nave fece naufragio ed affondò.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k De VOC site.
  2. ^ a b c Wrecksite.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (NL) J.R. Bruijn, Femme S. Gaastra e I. Schoffer, Dutch-Asiatic Shipping in the 17th and 18th centuries, Volume II, Outward-bound voyages from the Netherlands to Asia and the Cape (1595-1794), Den Haag, Martinus Nijhoff, 1979, ISBN 90-247-2270-5.
  • (NL) J.R. Bruijn, Femme S. Gaastra e I. Schoffer, Dutch-Asiatic Shipping in the 17th and 18th centuries, Volume III, Homeward-bound voyages from Asia and the Cape to the Netherlands (1597-1795), Den Haag, Martinus Nijhoff, 1979, ISBN 90-247-2282-9.
  • (NL) Christiaan J.A. Jörg, Porselein als handelswaar : de porseleinhandel als onderdeel van de Chinahandel van de V.O.C., 1729-1794, Groningen, Jörg, 1978.
  • (NL) Mona Lohanda e Hendrik E. Niemeijer, Marginalia to the Daily Journals of Batavia Castle (1659-1799), Jakarta, Arsip National Republik Indonesia, 2013.
  • (EN) Robert Parthesius, Dutch Ships In Tropical Waters: The Development of the Dutch East India Company (VOC) Shipping Network in Asia 1595-1660, Amsterdam, Amsterdam University Press, 2010.
Periodici
  • (EN) Jaap R. Bruijn e Els van Eyck van Heslinga, Mutiny: Rebellion on the Ships of the Dutch East India Company, in The Great Circle, n. 1, Australian Association for Maritime History, aprile 1782.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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