Aula ottagona delle Terme di Diocleziano

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Aula ottagona
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàRoma
IndirizzoVia Giuseppe Romita, 8
Coordinate41°54′14″N 12°29′45.6″E / 41.903889°N 12.496°E41.903889; 12.496
Informazioni generali
Condizioniin uso

L'Aula ottagona delle Terme di Diocleziano è un antico edificio di Roma.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

In origine si trattava probabilmente di un frigidarium secondario delle Terme di Diocleziano. Tra il 1500 e il 1700 l'amministrazione dello Stato Pontificio riutilizzò questa porzione sud-occidentale delle antiche terme, inclusa l'Aula ottagona, come magazzini granari e oleari.

Dopo la breccia di porta Pia (1870) e l'unione di Roma al Regno d'Italia come sua capitale (1871), l'intero complesso passò nel demanio del nuovo Stato unitario che si propose di destinarlo a finalità culturali. Così, nel 1890, nelle Terme di Diocleziano fu aperto il primo nucleo del Museo Nazionale Romano e nel 1911, in occasione dell'Esposizione nazionale per il cinquantenario dell'Unità d'Italia, anche l'Aula ottagona fu adibita a sede espositiva. In seguito venne impiegata per proiezioni cinematografiche (con il nome di "Sala Minerva") e dal 1928 al 1983 ospitò il Planetario di Roma (poi spostato all'EUR).

Negli anni 1980 l'Aula tornò nelle disponibilità del Museo Nazionale Romano e dal 1991 vi furono esposte a rotazione sculture antiche, incluse alcune tra le più pregevoli del museo (come i bronzi del Principe ellenistico e il Pugile in riposo, oggi a Palazzo Massimo, o la Venere di Cirene).

Dal 2022 l'Aula ottagona ospita il nuovo Museo dell'arte salvata, sempre parte del Museo Nazionale Romano. Vi sono esposti, a rotazione, reperti che erano stati scavati o espatriati illegalmente e poi riacquisiti dallo Stato italiano.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'edificio, quadrangolare all'esterno, presenta all'interno una forma ottagonale, sormontata da una cupola a ombrello. Presenta tuttora decorazioni pertinenti al suo passato utilizzo come planetario: sul fronte principale, il fregio reca la scritta "Planetario" e il portale d'ingresso è adornato da simboli dei segni zodiacali e dalla citazione dantesca L'amor che move il sole e l'altre stelle.

L'edificio è attiguo alla ex chiesa di Sant'Isidoro alle Terme (insediata nel 1754 sui resti delle antiche terme e smantellata nel 1940 per consentirne la riemersione). Attualmente risulta isolato rispetto al resto del complesso termale dal tracciato di via Cernaia, aperta nel 1878.

Collegamenti[modifica | modifica wikitesto]

È raggiungibile dalla stazione Repubblica.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Desirée Maida, Apre a Roma il Museo dell'arte salvata, in Artribune, 15 giugno 2022. URL consultato il 15 giugno 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]