Associazione Pionieri Italiani

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Associazione Pionieri Italiani
AbbreviazioneAPI
Affiliazione internazionaleFederazione mondiale della gioventù democratica
Fondazione1949
FondatoreCarlo Pagliarini
Scioglimento1978
Scopopolitico
Sede centraleBandiera dell'Italia Roma
PresidenteBandiera dell'Italia Carlo Pagliarini
DirettoreGianni Rodari, Dina Rinaldi
Lingua ufficialeitaliano
Membri180 000 (1953)

L’Associazione Pionieri Italiani (nota anche con l’acronimo API) nasce nel 1949 con l’unificazione di numerose associazioni giovanili del mondo di sinistra, nate in Italia alla fine della seconda guerra mondiale. Terminò prima come associazione nazionale nel 1963, mentre in alcune regioni italiane cessò definitivamente nel 1978. Il primo e unico presidente fu Carlo Pagliarini.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il giornale Il Falco Rosso, infatti, terminerà le sue pubblicazioni nell'agosto del 1950.[1][2]

Organizzazione[modifica | modifica wikitesto]

La politica dell’associazione era laica e, in parte, si ispirava e svolgeva attività sociali e ricreative le quali ponevano al centro l’identità e la creatività dei giovani. Tra il 1948 e 1949 molte organizzazioni giovanili, tra cui le associazioni “I Pionieri della Repubblica e Verso la Vita”, si riunirono e fondarono l’Associazione Pionieri Italiani, ispirandosi allo scautismo per la forma associativa, con una divisa caratterizzata da un fazzoletto rosso e verde, simile anch'esso a quello dell'uniforme scout.

L’organizzazione era su base nazionale con comitati provinciali e di circolo su base territoriale. In ogni località nacquero le organizzazioni locali presiedute da importanti personalità: si ricordano Nive Veroni, Lidia De Grada Treccani e Eliana Gorli La Rosa. Normalmente erano politiche e anche funzionari dell'Unione Donne Italiane. Le attività erano di vario tipo tra cui: campeggi, attività sociali per ragazzi e di supporto agli adulti, compagnie teatrali e scuole di musica. Ogni gruppo stampava un ciclostilato per parlare delle attività svolte. Molto importante era anche la vendita del settimanale Pioniere.[3]

L'Associazione Pionieri Italiani era associata alla Federazione Mondiale della Gioventù come la consorella francese chiamata Union des vaillants et vaillantes e le due consorelle tedesche della RDT Freie Deutsche Jugend, FDJ e l’organizzazione dei bambini dai 6 ai 14 anni Pionierorganisation Ernst Thälmann.

Le quattro organizzazioni giovanili, negli anni tra il 1950 e il 1980, organizzarono insieme degli scambi culturali e soggiorni in campeggi in Italia, in Francia e in RDT.

I periodici pubblicati dalle due organizzazioni giovanili, Vaillant e Pioniere (Italia e Francia), si scambiarono articoli e tavole per fumetti che furono pubblicati per i loro rispettivi lettori.

Gli scambi culturali furono molto intensi anche con altre organizzazioni di Pionieri, specialmente con quelle di Unione Sovietica, Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia e Jugoslavia.

Il Comitato Ricerca Associazione Pionieri (CRAP) ha contribuito alla ricerca e alla valorizzazione di tutti i documenti qui descritti.

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

L’Associazione Pionieri Italiani, nel corso degli anni – oltre a numerose riviste e fogli autoprodotti dalle singole sezioni – diede alle stampe numerose pubblicazioni sia a carattere nazionale, sia provinciale.

  • Pioniere, rivista a fumetti dell'associazione;[4]
  • Il Pioniere dell'Unità, medesima rivista, pubblicata come supplemento de l'Unità;[5]
  • Pioniere Noi Donne, la rivista cofinanziata dell'UDI;[6]
  • Esperienze educative, rivista mensile per i dirigenti dell'associazione;[7]
  • Noi Pionieri, bollettino interno di orientamento e di organizzazione;[8]
  • La Repubblica dei Ragazzi, rivista mensile dell'associazione;[9]
  • Canti e cori, edizioni monografiche con musiche e arrangiamenti;[10]
  • Teatro dei Pionieri, opere teatrali per ragazzi.[11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Costanza Staccoli Castracane, L’Associazione Falchi Rossi Italiani, in L'Almanacco, Rassegna di Studi Storici e di Ricerche sulla Società Contemporanea, n. 29/30, Istituto per la Storia del Movimento Operaio e Socialista «P. Marani», 1998, pp. 31-70.
  2. ^ Giorgio Boccolari, Scout I Falchi Rossi alla conquista della pietra, in il Resto del Carlino, 20 agosto 1997.
  3. ^ Giorgio Boccolari, Falchi Rossi a Reggio Emilia, in L'Almanacco, Rassegna di Studi Storici e di Ricerche sulla Società Contemporanea, n. 29/30, Istituto per la Storia del Movimento Operaio e Socialista «P. Marani», 1998, pp. 181-234.
  4. ^ Comitato Ricerche Associazione Pionieri (a cura di), Pioniere, indice generale, su ilpioniere.org.
  5. ^ Comitato Ricerche Associazione Pionieri (a cura di), Il Pionere dell'Unità, indice generale, su ilpioniere.org.
  6. ^ Comitato Ricerche Associazione Pionieri (a cura di), Pioniere noi Donne, indice generale, su ilpioniere.org.
  7. ^ Comitato Ricerche Associazione Pionieri (a cura di), esperienze educative, su ilpioniere.org.
  8. ^ Comitato Ricerche Associazione Pionieri (a cura di), Noi Pionieri, su ilpioniere.org.
  9. ^ Comitato Ricerche Associazione Pionieri (a cura di), La Repubblica dei Ragazzi, su ilpioniere.org.
  10. ^ Comitato Ricerche Associazione Pionieri (a cura di), Canti e cori dei Pionieri italiani, su ilpioniere.org.
  11. ^ Comitato Ricerche Associazione Pionieri (a cura di), Teatro dei Pionieri italiani, su ilpioniere.org.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]