Arp 65

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Arp 65
Galassie interagenti
Arp 65 (NGC 90 a destra, NGC 93 a sinistra)
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneAndromeda
Ascensione retta00h 21m 54.1s
Declinazione+22° 24′ 00″
Distanza221 milioni a.l.
(70 milioni pc)
Redshiftz = 0,018
Caratteristiche fisiche
TipoGalassie interagenti
Mappa di localizzazione
Arp 65
Categoria di galassie irregolari

Coordinate: Carta celeste 00h 21m 54.1s, +22° 24′ 00″

Arp 65 è una coppia di galassie interagenti, inserita nell'Atlas of Peculiar Galaxies, situata in direzione della costellazione di Andromeda alla distanza di circa 70 milioni di parsec[1]. La coppia è formata da due galassie spirali barrate di massa pressoché simile, la NGC 90 e la NGC 93. Le due galassie mostrano deformazioni e allungamenti dei bracci di spirale, effetto delle interazioni mareali indotte dai rispettivi campi gravitazionali. L'analisi dei dati raccolti dai telescopi spaziali Spitzer e GALEX[2] hanno evidenziato la presenza di attività di formazione stellare, in particolar modo lungo i bracci di spirale delle due galassie[3][4].

Arp 65 (NGC 93 a sinistra, NGC 90 a destra) nelle immagini raccolte da Spitzer e GALEX
Arp 65 (NGC 93 a sinistra, NGC 90 a destra) nelle immagini raccolte da Spitzer e GALEX

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sabrina Hurlock, Beverly J. Smith e Mark Hancock, The Effects of Galaxy Interactions on Star Formation and Morphology, in Journal of the Southeastern Association for Research in Astronomy, vol. 2, 1º maggio 2008, pp. 47-54. URL consultato il 13 agosto 2015.
  2. ^ Interacting Galaxy Pair Arp 65 - NASA Spitzer Space Telescope, su spitzer.caltech.edu. URL consultato il 13 agosto 2015.
  3. ^ East Tennessee State University, Infrared and Ultraviolet Images of the Interacting Galaxy Pair Arp 65 from NASA's Spitzer and GALEX Telescopes, su faculty.etsu.edu, 30 maggio 2005.
  4. ^ (EN) Beverly J. Smith, Curtis Struck e Mark Hancock, The Spitzer Spirals, Bridges, and Tails Interacting Galaxy Survey: Interaction-Induced Star Formation in the Mid-Infrared, in The Astronomical Journal, vol. 133, n. 3, 1º marzo 2007, p. 791, DOI:10.1086/510350. URL consultato il 13 agosto 2015.

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