Antonio Maria Colini

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Antonio Maria Colini (Roma, 12 settembre 1900Roma, 27 luglio 1989) è stato un archeologo italiano noto per gli scavi condotti a Roma, prima e dopo la seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Giuseppe Angelo Colini, che era stato direttore del Museo etrusco di Villa Giulia, fece parte del gruppo di studenti diretti da Italo Gismondi e fu allievo di Giulio Quirino Giglioli, archeologo legato al regime mussoliniano. Dal 1926 al 1965 fu prima ispettore e poi direttore dei servizi archeologici e degli scavi e infine direttore dei musei, gallerie, monumenti e scavi del comune di Roma.

Durante gli sterri legati all'apertura della "via del Mare", negli anni 1936-1937 ebbe la possibilità di esplorare il settore tra la via della Bocca della Verità e la via di Porta Leone, in corrispondenza dell'antico porto fluviale di Roma (portus tiberinus). Nel 1937 riportò qui alla luce i resti dei templi arcaici dell'area di Sant'Omobono.

Nel 1939 lavorò nel cantiere degli scavi del Ludus Magnus, pubblicando i primi risultati. I lavori furono poi interrotti a causa della guerra. Nel 1944 pubblicò una sintesi di più di cinquecento pagine sulla storia e la topografia antica della collina del Celio.

Nel 1960 pubblicò, insieme a Gianfilippo Carettoni, Lucos Cozza e Guglielmo Gatti, l'edizione dei frammenti allora noti della Forma Urbis Severiana.

Dal 1963 fu in servizio come dirigente nei servizi archeologici del comune di Roma (ufficio "Monumenti e scavi" dell'allora Ripartizione X A.B.A. del comune di Roma) e pubblicò regolarmente le sue ricerche sulla rivista del Bullettino della commissione archeologica comunale di Roma.

Dal 1968 fu socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei e dal 1983 ne divenne membro effettivo[1].

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Era marito di Pia Lombardi, deputata della Democrazia Cristiana al Parlamento.[2]

Principali pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Il tempio di Apollo, Governatorato di Roma, Roma 1940.
  • Il tempio di Veiove. Aedes Veiovis inter Arcem et Capitolium, Governatorato di Roma, Rom 1943.
  • Lo stadio di Domiziano, Governatorato di Roma, Roma 1943.
  • (con Guglielmo Gatti, Pietro Romanelli et al.), La Colonna di Marco Aurelio, L’Erma di Bretschneider, Roma 1955.
  • (con Gianfilippo Carettoni, Lucos Cozza, Guglielmo Gatti), La pianta marmorea di Roma antica. Forma urbis Romae, Danesi, Roma 1960.
  • (con Lucos Cozza), Il Ludus Magnus, Monte dei paschi di Siena, Roma 1962.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (PDF) Annuario dell'Accademia nazionale dei Lincei 2017 Archiviato l'11 novembre 2017 in Internet Archive., p.390.
  2. ^ Pia Colini Lombardi, su eletteedeletti.it. URL consultato il 15/01/22.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • "Antonio M. Colini" in AA.VV., Biografie e bibliografie degli accademici Lincei, Roma, Accademia dei Lincei, 1976, pp. 853–855.
  • Eugenio La Rocca, "Gli anni di Antonio Maria Colini tra Governatorato e Comune di Roma", in Rendiconti della Pontificia accademia romana di archeologia, 70, 1997–1998, pp. 13–26.
  • Eugenio La Rocca, "Introduzione ai Quaderni degli appunti degli scavi di Roma di Antonio Maria Colini", in Antonio Maria Colini, Appunti degli scavi di Roma, I, Roma 1998, pp.3-4.
  • Marco Buonocore e Giuseppina Pisani-Sartorio (a cura di), Atti del convegno di studi Antonio Maria Colini, archeologo a Roma. L'opera e l'eredità, Roma 2000 (testo on line).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN64136746 · ISNI (EN0000 0001 0909 3002 · BAV 495/9554 · LCCN (ENn99028316 · GND (DE127911782 · BNF (FRcb12959010h (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no99028316