Antoneddu Antoneddu

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Antoneddu Antoneddu
ArtistaMaria Carta
Autore/ianonimo
GenereCantu a chiterra
StileLa corsicana
Pubblicazione originale
IncisioneSardegna canta
Data1971
Durata3:15

Antoneddu Antoneddu è un componimento poetico tradizionale in lingua corsa, poi in seguito in alcuni casi modificato ed adattato al gallurese, risalente alla seconda metà del XIX secolo estremamente popolare nel repertorio musicale logudorese anglonese e gallurese.

Questo brano ha sempre fatto parte del repertorio del cantu a chiterra e viene eseguito nella variante La corsicana. Nel nord Sardegna I cantadores a chitterra del primo 1900 ascoltavano sovente la radio corsa, spesso nei repertori si inserivano brani ispirati a ciò che si sentiva

questo apprezzamento nei confronti della musica corsa portò la prima generazione dei cantadori a chitterra alla creazione degli accordi alla corsicana.

Ciccheddu Mannoni Candida Mara Luigino cossu Pietro Porqueddu Gavino de Lunas

Inserito da Maria Carta nel suo album Sardegna canta del 1971, fu pubblicato anche come 45 giri Adiu a mama/Antoneddu Antoneddu (Tirsu TR 141).

Il testo[modifica | modifica wikitesto]

Il testo originario è costituito da una sestina e tre quartine. La sestina è il lamento della moglie del bandito che dichiara il suo dolore per la mancanza del marito e accusa i suoi falsi amici che lo hanno tradito. Nella seconda strofa la madre del bandito si lamenta dicendo al figlio che avrebbe preferito fosse morto piuttosto che bandito per le campagne. Il bandito risponde alla madre dicendogli di non prendersela troppo a cuore d'altronde se lui si trova sulle montagne non è per disonore. Chiude la moglie che cerca di attirare l'attenzione del marito dicendogli che gli manca il bene, l'amore, la vita e il cuore.

Discografia[modifica | modifica wikitesto]