Antipatro di Bostra

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Antipatro di Bostra
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiarcivescovo di Bostra
 
NatoV secolo
DecedutoV secolo
 

Antipatro di Bostra (in greco Ἀντίπατρος?; Bostra, V secoloV secolo) è stato un arcivescovo bizantino, arcivescovo di Bostra.

Fu eletto metropolita della capitale della provincia romana d'Arabia dopo il 451, anno in cui venne celebrato il concilio di Calcedonia al quale prese parte Costantino, suo probabile predecessore sulla cattedra di Bostra.[1]

È documentato per la prima volta nel 457, quando fu consultato, tramite lettera, dall'imperatore Leone I il Trace, a proposito dell'autorità dei decreti del concilio calcedonese.[2] L'anno seguente fu tra i promotori della liberazione dalle prigioni di Bostra del re dei Saraceni Terebone.[3]

La sua opera principale fu l'Antirresis, nella quale confutava aspramente l'Apologia ad Origene di Panfilo e Eusebio di Cesarea; di quest'opera ci sono giunti alcuni frammenti[2], pubblicati negli atti del concilio di Nicea del 787 e in alcune citazioni di Giovanni Damasceno.[3]

Di lui sono rimasti inoltre frammenti di omelie in greco, in armeno e in siriaco, e una in latino[4], non tutte però attribuibili con certezza ad Antipatro di Bostra.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Le Quien, Oriens christianus,vol. II, coll. 856-857.
  2. ^ a b Treccani.
  3. ^ a b c Niccoli, Antipatro di Bostra, Enciclopedia Italiana.
  4. ^ Gharib, 610.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN17613822 · SBN CAGV741841 · CERL cnp00283409 · LCCN (ENnb2015006963 · GND (DE102380031 · BNE (ESXX1196459 (data) · WorldCat Identities (ENviaf-17613822