Anthony Casso

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Foto segnaletica di anthony Casso scattata dall'FBI (1993)

Anthony Salvatore Casso, noto anche con lo pseudonimo di Gaspipe (New York, 21 maggio 1942Tucson, 15 dicembre 2020), è stato un criminale statunitense di origini italiane, sottocapo della famiglia Lucchese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Durante la sua carriera nella malavita organizzata, Casso ha operato nel narcotraffico ed è stato accusato di aver commesso dozzine di omicidi; stando a una sua confessione, avrebbe ucciso tra le 15 e le 36 persone.[1][2] Tra le sue vittime vi sono criminali come Frank DeCicco[3] e Vladimir Reznikov.[4] Ammise anche di aver tentato di uccidere il boss della malavita John Gotti.[5] Casso venne arrestato nel 1993.[5]

Anthony Accetturo, ex appartenente alla Jersey Crew, che lavora per la famiglia Lucchese, dichiarò, riferendosi a Casso, «tutto quello che voleva fare era uccidere, uccidere e ottenere tutto quello che si può, anche se non te lo si è guadagnato».[6]

Casso morì il dicembre 2020 per complicazioni dovute al COVID-19.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) U.S. v. Casso, su leagle.com. URL consultato il 7 maggio 2024.
  2. ^ Carlo; pp. 42-43
  3. ^ Carlo; pp. 134–36
  4. ^ Carlo; p. 153
  5. ^ a b Raab; p. 371–75
  6. ^ Raab; pp 507–09
  7. ^ (EN) Inmate Death at USP Tucson (PDF), su bop.gov. URL consultato il 7 maggio 2024.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Philip Carlo, Gaspipe: Confessions of a Mafia Boss, HarperCollins, 2008.
  • (EN) Selwyn Raab, Five Families: The Rise, Decline and Resurgence of America's Most Powerful Mafia Empires, Thomas Dunne Books, 2006.

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