Anna di Sassonia (1567-1613)

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Anna di Sassonia

Anna di Sassonia (Dresda, 16 novembre 1567Coburgo, 27 gennaio 1613) è stata una nobildonna tedesca, membro della Casata dei Wettin (ramo Albertino), e per matrimonio duchessa di Sassonia-Coburgo-Eisenach.

Stemma Wettin

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era la dodicesima di quindici figli nati dal primo matrimonio di Augusto I di Sassonia e Anna di Danimarca. Solo tre figli raggiunsero l'età adulta: Elisabetta (per matrimonio contessa palatina di Simmern), Cristiano I di Sassonia e Dorotea (per matrimonio duchessa di Brunswick-Wolfenbüttel).

Il 4 maggio 1584, e senza il consenso di suo padre, Anna si fidanzò con Giovanni Casimiro di Sassonia-Coburgo. Il matrimonio finalmente ebbe luogo a Dresda, il 16 gennaio 1586, e ricevette 30.000 talleri in dote e la città di Römhild come dote.[1] La gioviale e allegra duchessa organizzava magnifici festeggiamenti nella sua nuova corte.

Tuttavia, il matrimonio fallì rapidamente. Giovanni Casimiro preferiva cacciare e quindi trascorrere diverse settimane lontano dalla moglie. Dalla fine del mese di settembre 1593 la duchessa era un'adultera. Giovanni Casimiro ordinò immediatamente l'arresto di Anna e del suo amante, Ulrico del Lichtenstein. Nonostante le lettere che Anna scrisse al marito e alla sua famiglia chiedendo pietà, il 12 dicembre, lo Schöppenstuhl (Alta Camera del Tribunale) di Jena annullò ufficialmente il matrimonio e condannò i due amanti alla decapitazione con la spada. Giovanni Casimiro, all'ultimo momento, decise di cambiare la pena di morte in ergastolo.

Anna fu mandata prima a Eisenach, poi al castello di Calenberg, nel 1596 nell'antico monastero di Sonnefeld e infine nel 1603 a Coburgo, dove morì nel 1613, all'età di 45 anni. Fu sepolta nella Klosterkirche a Sonnefeld. Ulrico morì vent'anni dopo in prigione l'8 dicembre 1633, appena tre giorni dopo che gli era stato comunicato il suo rilascio.

Nel 1599 Giovanni Casimiro contrasse un secondo matrimonio con Margherita di Brunswick-Lüneburg.[2] Umiliato dalla prima moglie, festeggiò in questa occasione, con il celebre Coburg Taler: sul dritto mostrava una coppia di baci con la scritta WIE KVSSEN SICH DIE ZWEY SO FEIN (Un bel bacio tra i due), mentre, al contrario, Anna era raffigurata vestita da suora, con la scritta: WER KVST MICH - ARMI NVNNELIN (chi bacerai adesso, povera suora?).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (DE) Erbstein, Julius; Erbstein, Albert (1888). Erörterungen auf dem Gebiete der sächsischen Münz- und Medaillen-Geschichte …, p. 71 – Reichsgulden zu 21 Groschen unter Schießkleinode.
  2. ^ (DE) Das fürstliche Beilager Herzog Johann Casimirs auf Schloss Heldburg und in Coburg in: Norbert Klaus Fuchs: Das Heldburger Land–ein historischer Reiseführer; Verlag Rockstuhl, Bad Langensalza, 2013, ISBN 978-3-86777-349-2

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) August Beck, Anna, in Allgemeine Deutsche Biographie (ADB), vol. 1, Leipzig, Duncker & Humblot, 1875, p. 471
  • (DE) Thomas Nicklas, Das Haus Sachsen-Coburg – Europas späte Dynastie, Verlag W. Kohlhammer, Stuttgart 2003.
  • (DE) Carl Kiesewetter, Faust in der Geschichte und Tradition, Georg Olms Verlag, 1978.
  • (DE) M. Berbig, Anna von Sachsen, erste Gemahlin Johann Casimirs von Cobourg-Gotha.
  • (DE) Karl Eduard Vehse, Geschichte der Höfe des Hauses Sachsen [archive], Hamburg 1854, S. 14.
  • (DE) Ludwig Bechstein, Thüringer Sagenbuch, S. 17 [archive].
  • (DE) Hans-Joachim Böttcher, Wenig und bös war die Zeit meines Lebens – Anna von Sachsen (1567–1613), Dresden 2016, (ISBN 978-3-941757-70-7).

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