Ancistroteuthis lichtensteinii

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Ancistroteuthis lichtensteinii
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Mollusca
Classe Cephalopoda
Sottoclasse Coleoidea
Ordine Oegopsida
Famiglia Onychoteuthidae
Genere Ancistroteuthis
Gray, 1849
Specie A. lichtensteinii
Nomenclatura binomiale
Ancistroteuthis lichtensteinii
(Férussac [in Férussac & d'Orbigny], 1835)
Sinonimi

Ancistroteuthis lichtensteini

Ancistroteuthis lichtensteinii (Férussac [in Férussac & d'Orbigny], 1835) è una specie di calamaro della famiglia degli Onicoteutidi con una lunghezza del mantello che raggiunge i 30 cm[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Ha un mantello lungo e appuntito, con ali lanceolate e appuntite. Le clave tentacolari posseggono due serie di uncini. Sulla superficie ventrale di ogni occhio è presente del tessuto luminoso[2].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La specie è diffusa nel Mediterraneo occidentale e nelle acque subtropicali e temperate dell'Atlantico orientale e del Nordatlantico occidentale. La maggior parte delle segnalazioni proviene dal Mediterraneo occidentale, mentre le segnalazioni di esemplari nel golfo del Messico e nel Pacifico sud-occidentale sono probabilmente dovute a errori di identificazione[1].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie pelagica vive nelle acque aperte tropicali e temperato-calde dell'Atlantico e del mar Mediterraneo. In primavera ed estate è possibile incontrarlo sui fondali ghiaiosi del Mediterraneo, dove d'estate depone le uova. La sua biologia è quasi del tutto sconosciuta. La sua dieta comprende pesci mesopelagici e crostacei pelagici; a sua volta è preda di mammiferi marini e pesci pelagici. È una specie non commerciale che si cattura talvolta con reti a strascico, reti pelagiche e totanare[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Barratt, I. & Allcock, L., Ancistroteuthis lichtensteini, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b C. F. E. Roper, M. J. Sweeney e C. E. Nauen, 1984. Cephalopods of the world. Food and Agriculture Organization, Roma, Italia.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • A. Naef, 1921-23. Cephalopoda. Fauna und Flora des Golfes von Neapel. Monograph, no. 35. [English translation: A. Mercado 1972. Israel Program for Scientific Translations Ltd., Jerusalem, Israel. 863pp., IPST Cat. No. 5110/1,2.]
  • G. Pfeffer, 1912. Die Cephalopoden der Plankton-Expedition. Zugleich eine Monographische Übersicht der Oegopsiden Cephalopoden. Ergebniss der Plankton- Expedition der Humboldt-Stiftung 2:1-815.

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