Alfredo Berra

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Alfredo Berra (Torino, 1928Grottaferrata, agosto 1998) è stato un giornalista e saggista italiano specializzato nell'atletica leggera.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Frequentò il liceo Sommelier[1] a Torino dove ottenne la licenza liceale. Da sempre appassionato di atletica leggera, che praticò in gioventù, iniziò l'attività di giornalista sportivo collaborando con le testate Gazzetta del Popolo, Tuttosport e La Gazzetta dello Sport dove nel 1951 divenne capo rubrica per l'atletica leggera[1]. Si trasferì poi a Roma su chiamata di Bruno Zauli[1], allora presidente della Federazione Italiana di Atletica Leggera per la riorganizzazione della specialità nella capitale. Come giornalista entrò a far parte della redazione del Corriere dello Sport[1]. A causa del suo spirito di indipendenza, nel 1956 interruppe il rapporto con la FIDAL e tre anni dopo anche con il Corriere. Sempre a Roma passò alla redazione del Paese Sera[1]. La sua approfondita conoscenza dell'ambiente dell'atletica mondiale lo portò a inserire tra i favoriti della maratona dei Giochi della XVII Olimpiade di Roma 1960 l'etiope Abebe Bikila[1]. Nel 1961 l'allora direttore de La Gazzetta dello Sport, Gualtiero Zanetti, lo chiamo a Milano e gli affidò la rubrica dell'atletica leggera[1]. Nel 1971 fu colpito da un ictus e dovette interrompere prematuramente la sua attività[1]. Morì nel 1998 dopo 27 anni di sofferenze per gli esiti dell'ictus che lo aveva reso paralizzato[2].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Nel nostro futuro. Cento anni di gloria, EDB Libri, 1982

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h Alfredo Berra ... ci manchi! (PDF), su pierogiacomelli.com. URL consultato il 7 novembre 2021.
  2. ^ Amarcord/Alfredo Berra, l'ultimo dei profeti.., su sportolimpico.it. URL consultato il 7 novembre 2021.