Alessandro Cialdi

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Alessandro Cialdi in un ritratto a matita dell'amico Luigi Calamatta (1868)

Alessandro Cialdi (Civitavecchia, 9 aprile 1807Roma, 26 giugno 1882) è stato un ingegnere e navigatore italiano, comandante generale della Marina Pontificia, prese parte attivamente alla prima guerra d'indipendenza e al governo di Pellegrino Rossi,[1] fece parte della Compagnia del Canale di Suez e si occupò della costruzione di Porto Said, fu presidente dell'Accademia dei Lincei e corrispondente dell'Istituto di Francia[2].

Biografia

Nato da Luigi, oriundo toscano, e Plautilla Gandini[3] modesta famiglia di commercianti, fece i primi studi in patria, poi a Genova presso la Scuola di Nautica. Fece più viaggi in America con bandiera Sarda, prima come apprendista, poi come secondo in bastimenti mercantili.

Nel settembre del 1840, Alessandro Cialdi, comandante della Marina Pontificia salpa da Civitavecchia alla volta dell'Egitto, per risalire il Nilo e caricare le colonne di alabastro donate al Papa dal viceré d'Egitto, che giungono a Civitavecchia il 16 agosto dell'anno seguente.[4] Nel 1842,[5] sempre Alessandro Cialdi[6] condusse un convoglio di tre navi a vapore, acquistate dallo Stato Pontificio in Inghilterra, attraverso il Tamigi, la Manica e quindi per fiumi e canali della Francia fino a Marsiglia e da qui per il Mediterraneo, fino al Tevere.

Sotto il suo comando, la Marina Pontificia, prende parte nel 1848, alla prima guerra d'indipendenza.

Durante la Repubblica Romana, il piroscafo Roma, sotto il comando del Cialdi si distingue nelle acque di Ancona, sfruttando il vapore nei periodi di bonaccia, per contrastare la flottiglia a vela austriaca che stringe d'assedio la città adriatica.

Nel 1856 vengono unificate la Marina da Guerra, la Marina di Finanza e la Marina del Tevere sotto la denominazione di Marina Militare Pontificia.

Nel 1860, sempre sotto il suo comando, la Marina pontificia ha un certo miglioramento, grazie soprattutto all'entrata in servizio della pirocorvetta Immacolata Concezione, della quale restano oggi una scialuppa al Museo della scienza e della tecnica di Milano, un modello in scala ridotta e la bandiera, conservati presso il Museo storico vaticano del Palazzo Lateranense.

Entra a far parte della Compagnia del Canale di Suez e si occupa della costruzione di Porto Said.

Nel 1879 diventa presidente dell'Accademia Nazionale dei Lincei[7]

Alla sua morte, nel 1882, lascia molti dei propri scritti alla Biblioteca Vallicelliana[8] e alla Biblioteca di Civitavecchia, che prenderà il suo nome.[9]

Note

Bibliografia

Numerosi sono gli scritti per opera dello stesso Cialdi, per un elenco dettagliato si rimanda alla consultazione del catalogo unico sul Servizio bibliotecario nazionale.

  • Lamberto Radogna Cronistoria unità da guerra arine preunitarie, Roma, Uff. Storico M.M. 1981.
  • Carlo Randaccio Storia delle Marine militari italiane dal 1750 al 1860 e della Marina militare italiana dal 1860 al 1870, 2 voll. Roma, Forzani, 1880.
  • Sante Romiti; Le marine militari italiane nel Risorgimento, 1748-1861. Roma, Ufficio Storico Marina Militare, 1950.
  • Luisella Zocca, Un Marinaio nell'autunno della Marina Pontificia: Alessandro Cialdi 1807-1882, Bollettino AIDMEN n. 23, Milano, Gennaio 2008.

Voci correlate

Collegamenti esterni