Coordinate: 65°40′47.42″N 18°05′27.49″W

Akureyrarkirkja

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Akureyrarkirkja
Esterno
StatoIslanda (bandiera) Islanda
RegioneNorðurland eystra
LocalitàAkureyri
Coordinate65°40′47.42″N 18°05′27.49″W
ReligioneChiesa nazionale d'Islanda
DiocesiReykjavík
ArchitettoGuðjón Samúelsson
Stile architettonicostile nazionale islandese
Inizio costruzione1940
Completamento1941
Sito webSito ufficiale

La Akureyrarkirkja (in italiano: chiesa di Akureyri) è una chiesa della Thjodkirkja ("Chiesa nazionale" luterana islandese) situata nella città di Akureyri, in Islanda. La chiesa è stata costruita tra il 1940 e il 1941 su progetto dell'architetto islandese Guðjón Samúelsson.

Vetrata raffigurante i primi missionari cristiani provenienti dall'Europa che ebbero poco successo nella conversione. L'autore li ha raffigurati a tinte fosche.
Vetrata raffigurante lo sciamano Thorgeir che porta in processione la statua di Odino prima di dedicare alle divinità pagane la cascata di Godafoss, nei pressi di Akureyri, in seguito all'adozione del cristianesimo come credo ufficiale dell'isola.

La chiesa è uno dei capolavori del cosiddetto «stile "basaltico" nazionale islandese»[1] elaborato dal primo (e più importante) architetto islandese Guðjón Samúelsson, che aveva progettato anche la Hallgrímskirkja di Reykjavík.

Nella Akureyrarkirkja la tradizione architettonica europea (stile romanico) è abilmente armonizzata con il motivo del basalto colonnare, tipico della natura islandese.

Accanto all'altare si trovano un gruppo scultoreo con angelo e fonte battesimale (in marmo di Carrara) scolpito a Firenze nel '900 copia fedele di un'originale dell'artista islandese-danese Bertel Thorvaldsen, mentre dal soffitto pende un modellino di una nave che rievoca la tradizione (presente al nord come in area mediterranea) delle offerte votive alle divinità affinché proteggano le persone uscite in mare. La vetrata centrale del presbiterio proviene dalla cattedrale di Coventry, in Inghilterra, rasa al suolo durante i bombardamenti della seconda Guerra mondiale (la vetrata fu messa in salvo e poi venduta in Islanda). All'interno della chiesa sono presenti anche dei bassorilievi del più grande scultore islandese contemporaneo: Ásmundur Sveinsson.

Organi a canne

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Organo maggiore

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Sulla cantoria in controfacciata, si trova l'organo a canne principale della chiesa, costruito nel 1961 dalla ditta organaria Steinmeyer & Co e ricostruito nel 1995 dalla P. Bruhn & Søn Orgelbyggeri.

Lo strumento, a trasmissione mista, meccanica per i manuali e il pedale, elettrica per i registri e le combinazioni, ha tre tastiere di 58 note ciascuna ed una pedaliera di 30. La sua disposizione fonica è la seguente:

Prima tastiera - Aðalverk
Bourdon 16'
Prinzipal 8'
Koppel 8'
Flûte harmonique 4'
Oktave 4'
Kleingedeckt 4'
Quinte 2.2/3'
Superoktave 2'
Mixtur IV
Cymbel III
Trompete 16'
Trompete 8'
Trompete 4'
Seconda tastiera - Jákvæðverk
Gedakt 8'
Quintade 8'
Prinzipal 4'
Koppelflöte 4'
Oktave 2'
Sesquialtera II
Quinte 1.1/3'
Scharf IV
Rohrschalmei 8'
Voix humaine 8'
Tremulant
Terza tastiera - Svelliverk
Gedackt 16'
Holzprinzipal 8'
Salicional 8'
Voix celeste 8'
Flöte 8'
Flûte octaviante 4'
Gemshorn 4'
Schwiegel 2'
Nasat 2.2/3'
Terz 1.3/5'
Oktävlein 1'
Plein Jeu V
Fagott 16'
Trompette harmonique 8'
Oboe 8'
Schalmei 4'
Tremulant
Fótspil
Prinzipal 16'
Subbaß 16'
Bourdonbaß 16'
Oktavbaß 8'
Flötbaß 8'
Nachthorn 4'
Rohrgedeckt 2'
Mixtur IV
Posaune 16'
Trompete 8'
Clarine 4'

Organo corale

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Alla destra dell'abside, si trova un organo positivo costruito nel 1988 da Björgvin Tómasson. Lo strumento, a trasmissione meccanica, ha un unico manuale senza pedaliera. La sua disposizione fonica è la seguente:

Hljómborð
Gedactk 8'
Rörflauta 4'
Prinzipal 2'
Quinte 1.1/3'
Sesquialter II

Galleria fotografia

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  1. ^ Maurizio Tani, La chiesa di Akureyri. Guida alla parrocchiale luterana della "capitale del Nord", Grafarvogur: Forlagid Snorri Sturluson, 2010, p. 1

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • (IS) Sito ufficiale, su hallgrimskirkja.is.
  • (IS) Gli organi a canne, su akirkja.is. URL consultato il 28 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2012).