Aktion Rheinland

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L'Aktion Rheinland fu un'operazione organizzata dal gruppo della resistenza di Düsseldorf guidato da Karl August Wiedenhofen. L'obiettivo del gruppo doveva essere quello di consegnare la città di Düsseldorf alle truppe alleate senza combattere per proteggerla così da ulteriori distruzioni.

La situazione ad aprile 1945[modifica | modifica wikitesto]

La Germania fu sull'orlo di capitolare, l'invasione Alleata aveva avuto successo sia in Normandia che in Sicilia, la Wehrmacht era stata sconfitta e si era ritirata, inoltre in molte zone, la popolazione fu sempre più sfiduciata a continuare la guerra.

Dalla fine di febbraio 1945, Düsseldorf si trovò ad essere una città sulla prima linea del fronte. All'inizio di marzo, le truppe della 83ª divisione di fanteria statunitense occuparono Neuss e la riva sinistra del Reno e per questo motivo i ponti sul Reno furono abbattuti. Il Gauleiter e Reichsverteidigungskommissar (Commissario per la Difesa del Reich) Friedrich Karl Florian emanò l'ordine di fare terra bruciata: tutte le strutture di rifornimento e i mezzi di trasporto dovevano essere distrutti e la popolazione doveva lasciare Düsseldorf.[1]

La città fu sotto costante fuoco alleato e fu completamente circondata dal 10 aprile 1945. I raid aerei alleati uccisero più di 5.000 civili dal maggio 1940, danneggiando circa il 90% degli edifici. Il 12 giugno 1943 gli alleati scatenarono deliberatamente una ulteriore tempesta di fuoco.

Il gruppo di Wiedenhofen[modifica | modifica wikitesto]

Aloys Odenthal e Theodor Winkens si incontrarono per alcuni colloqui politici a Gerresheim già dalla fine degli anni '30. L'architetto Odenthal agì secondo la sua convinzione cristiana: era già stato interrogato due volte dalla Gestapo per aver rilasciato delle dichiarazioni critiche nei confronti del regime e fu minacciato di essere deportato in un campo di concentramento; Winkens, fornaio e pasticcere, all'epoca era impiegato presso il quartier generale della polizia locale ed era sposato con un'ebrea.

Nel 1943 l'avvocato Müller entrò in contatto con il gruppo della resistenza di Düsseldorf guidato da Wiedenhofen. Il gruppo comprendeva anche l'ingegnere e uomo d'affari Josef Knab e i maestri artigiani Ernst Klein, Josef Lauxtermann e Karl Kleppe. Il gruppo inizialmente si riunì due volte al mese senza pianificare o svolgere alcuna azione: l'obiettivo comune a tutti era la liberazione della Germania dal nazionalsocialismo.

Dall'estate del 1944 anche il vice capo della polizia Otto Goetsch entrò a far parte del gruppo intorno a Wiedenhofen e sebbene fosse un funzionario statale di alto rango oltre che membro del NSDAP, fu fondamentalmente contrario al nazionalsocialismo.

Preparazione e attuazione del piano[modifica | modifica wikitesto]

A causa dell'escalation della situazione intorno a Düsseldorf, il 15 febbraio 1945 si decise di passare all'azione[1] e di preparare la consegna della città senza combattere agli Alleati in avanzata.

La polizia fu considerata come l'unica organizzazione armata degna di fiducia in grado di garantire lo svolgimento dell'operazione. Tramite Josef Knab fu stabilito il contatto con il comandante della Schutzpolizei Franz Jürgens, noto per aver rifiutato con veemenza il comando di un gruppo di agenti di polizia e di uomini del Volkssturm. Il primo incontro con Jürgens ebbe luogo solo due giorni prima dell'azione.

Targa commemorativa sul luogo dell'esecuzione.

Il piano fu discusso il 15 aprile, la leadership della polizia doveva essere eliminata, l'imprenditore edile Theodor Andresen e lo studente Hermann Weill si unirono al gruppo come rinforzi. Il 16 aprile Odenthal, Wiedenhofen, Knab, Müller e Andresen si incontrarono con Jürgens al quartier generale della polizia alla presenza del capitano Gehrke, vice di Jürgen.

Solo da questo momento l'azione prese il nome di Aktion Rheinland.

Il capo della polizia di Düsseldorf, SS-Brigadefuhrer August Korreng, fu detenuto in una cella del quartier generale della polizia e Jürgens assunse il comando. Il vice capo della polizia Goetsch e il tenente colonnello Jürgens legittimarono il permesso di Wiedenhofen di agire come negoziatore per la città di Düsseldorf.[1]

Memoriale in Anton-Betz-Strasse, vicino al luogo dell'esecuzione.

Poco tempo dopo, il piano saltò e Korreng fu liberato nel tardo pomeriggio. Alcuni dei resistenti riuscirono a scappare mentre gli altri furono arrestati. Anche Goetsch riuscì a scappare e si nascose insieme a Karl Müller. Il 18 aprile si mise a disposizione degli alleati.

August Wiedenhofen e Aloys Odenthal raggiunsero le truppe alleate nei pressi di Mettmann nel pomeriggio del 16 aprile 1945 e, dopo lunghe trattative, riuscirono a consegnare la città alle truppe alleate senza combattere. Il raid aereo di 800 bombardieri previsto per il 17 aprile alle ore 01:10 fu bloccato letteralmente all'ultimo minuto. Il 17 aprile gli americani si trasferirono a Düsseldorf senza combattere. Odenthal e Wiedenhofen furono alla testa della colonna dei carri armati ed entrarono al quartier generale della polizia. La notte precedente, Gehrke fu assolto mentre Jürgens, Andresen, Kleppe, Knab e Weill furono condannati a morte dalla corte marziale per tradimento e uccisi nel cortile della "Allgemeinen Berufsschule",[2] oggi "Franz-Jürgens-Berufskolleg", sulla Färberstraße 34.[1]

I corpi furono sepolti e riesumati poco tempo dopo, furono sottoposti ad autopsia il 1º giugno 1945: sui corpi di Knab e Andresen furono riscontrati gravi segni di maltrattamenti.

Nel dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]

Targa commemorativa "Zur Mahnung" presso la questura di Düsseldorf.
Memoriale al cimitero nord di Düsseldorf, eretto il 17 aprile 1995. Scultore Peter Rübsam.

Le condanne a morte dei procedimenti della corte marziale furono riesaminate in quattro procedimenti giudiziari tra il 1948 e il 1952 e giudicate legali dalla Corte federale di giustizia. Dopo il 1998 furono riesaminati grazie alla legge che abrogava le precedenti condanne errate nazionalsocialiste.

I combattenti della resistenza coinvolti ricevettero numerosi riconoscimenti. I giustiziati furono sepolti nei memoriali del cimitero di Düsseldorf,[3] nel Gerresheimer Waldfriedhof[4] e nel cimitero di Stoffel,[5] inoltre furono eretti dei monumenti commemorativi e gli furono intitolate strade e piazze. Aloys Odenthal ricevette la cittadinanza onoraria a Düsseldorf nel 1985.

Il 17 aprile 2011 il sindaco Dirk Elbers inaugurò il Sentiero della Liberazione, sei stele erette nelle stazioni lungo il percorso tenuto da Odenthal e Wiedenhofen per raggiungere le forze alleate.

Nel 2012 è stata allestita una sala commemorativa nel "Franz-Jürgens-Berufskolleg".[6]

Persone coinvolte negli eventi del 16 e 17 aprile 1945[modifica | modifica wikitesto]

Ed anche:

  • Friedrich Karl Florian (1894–1975), Gauleiter di Düsseldorf e Commissario per la Difesa del Reich;
  • August Korreng (1878–7 giugno 1945, suicida), SS-Brigadeführer e capo della polizia di Düsseldorf;
  • Karl Brumshagen, presidente della corte marziale di Jurgens;
  • Walter Model (1891–1945), feldmaresciallo e comandante della città di Düsseldorf dal 1945;
  • Maggiore Peiper, Presidente della Corte Marziale di Andresen, Kleppe, Knab e Weill.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d duesseldorf.de, http://www.duesseldorf.de/presse/pld/d2008/d2008_04/d2008_04_14/08041114_180.pdf.
  2. ^ „Allgemeine Berufsschule“ (für ungelernte Arbeiter), Schule an der Färberstraße, in Adressbuch der Stadt Düsseldorf, 1926,, su digital.ub.uni-duesseldorf.de, p. 31 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2023).
  3. ^ ruhestaette, su duesseldorf.de (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  4. ^ gerresheim, su duesseldorf.de (archiviato dall'url originale l'8 giugno 2016).
  5. ^ ruhestaette, su duesseldorf.de (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  6. ^ Die letzten Stunden verbrachten die Widerstandskämpfer in diesem kleinen Raum, der heute als Gedenkraum hergerichtet ist., su fjbk.de. URL consultato il 5 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2023).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Klaus Dönecke, Die Ereignisse des 16. und 17. April 1945 in Düsseldorf („Aktion Rheinland“) und die Beteiligung des stellvertretenden Polizeipräsidenten Dr. Otto Goetsch, in Augenblick, n. 17, Düsseldorf, 2000, pp. 23–25.
  • Klaus Dönecke e Bastian Fleermann, Vor 65 Jahren. Der Weg der Befreiung führte nach Mettmann, in Mettmann Journal. Jahrbuch des Kreises Mettmann 2010.
  • LG Düsseldorf, 5. März 1949, in Justiz und NS-Verbrechen. Sammlung deutscher Strafurteile wegen nationalsozialistischer Tötungsverbrechen 1945–1966, Adelheid L. Rüter-Ehlermann, C. F. Rüter, IV, n. 125, Amsterdam, University Press, 1970, pp. 191–257. URL consultato il 9 agosto 2023 (archiviato dall'url originale il 2 marzo 2002).
  • Volker Zimmermann, NS-Täter vor Gericht : Düsseldorf und die Strafprozesse wegen nationalsozialistischer Gewaltverbrechen, in Justizministerium des Landes NRW, Düsseldorf, 2001, ISSN 1615-5718 (WC · ACNP).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]