Adonie

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Celebrazione delle Adonie: frammento di un vaso nuziale attico del 430-420 a.C.

Le Adonie (in greco antico: Ἀδώνια?) erano feste dell'antica Grecia celebrate in onore di Adone.

Località e celebrazione[modifica | modifica wikitesto]

Le Adonie avevano luogo in primavera oppure in estate. Nel primo caso, i riti ricordavano e rappresentavano il dolore per la scomparsa di Adone e tosto la gioia per il suo ritorno; nel secondo, i vari aspetti della vita vissuta in compagnia di Afrodite e bruscamente troncata dalla morte.

Cadevano in primavera le Adonie di Biblo (in Siria) e di Atene; in estate, quelle di Antiochia e di Alessandria. Di queste ultime ci offre una descrizione vivace e particolareggiata (per il tempo di Tolomeo Filadelfo), il XV idillio di Teocrito: si portavano in processione le immagini di Adone e di Afrodite, circondate da simboli di ogni specie della lussureggiante natura estiva e dai cosiddetti giardini di Adone; il canto magnificava la gioia dell'amore delle due divinità ma ricordava l'appressarsi dell'ora fatale della separazione ed augurava il ritorno di Adone l'anno venturo.

Le Adonie di Atene[modifica | modifica wikitesto]

Le Adonie ateniesi non erano feste pubbliche: lo scoliaste al v. 389 della Lisistrata di Aristofane precisa che la città non le finanziava né le organizzava; si svolgevano tra profumi, vino e pranzi nelle abitazioni private. Il commediografo greco Difilo definisce le Adonie un autentico bordello e della loro licenziosità ci informa anche Menandro.[1] Questo carattere promiscuo e libertino differenziava profondamente le Adonie dall'altra festa delle donne, le Tesmoforie, che erano pubbliche, solenni e caste: vi partecipavano solo le donne sposate a liberi cittadini, ed erano esclusi le schiave e gli uomini.

In Atene la prima parte della festa rappresentava il lutto per la morte di Adone, con pianti e lamenti di donne e canti di dolore. Seguiva la seconda parte con riti simili a quelli alessandrini sopra descritti[2]. Durante le Adonie le donne piantavano cereali e ortaggi in vasi e cesti, posti sui tetti perché essiccassero in fretta. Nelle Adonie ateniesi una fase era dedicata alle lamentazioni in ricordo della morte prematura di Adone, ma si evocavano soprattutto i piaceri dell'amore fuori del matrimonio.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Difilo, Pict. fr. 43 Kock; Menandro, Sam. 38-47.
  2. ^ Enciclopedia Treccani, vol. I, edizione 1949, s. v. Adonie, p. 517
  3. ^ Luisa Biondetti, Dizionario di mitologia classica, pag 747-748, Milano, Baldini&Castoldi, 1999, ISBN 88-8089-725-X.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Daremberg et Saglio, Dictionnaire des antiq. Grecques et rom., I, p. 72 seg.
  • Nilsson, Griechische Feste von religiöser Bedeutung, Lipsia 1906, p. 306 seg.
  • Preller-Robert, Griech. Mythologie, I, pp. 362-379

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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